COSA DIREBBE OGGI MARX DI FRONTE AL DISFACIMENTO DELLA SINISTRA ITALIANA?
Orfeo suggerisce una svolta di politica keynesiana e di inflazione programmata da parte di un nuovo partito di Sinistra-Centro
di Orfeo
06/03/2018
L'Analisi

Mi sento in dovere di dar loro una buona notizia: Marx vi direbbe: “voi non siete dei miei seguaci, voi siete degli “ideologi”, categoria che io schifavo, confondete le vostre immagini mentali fasulle per realtà, come ai miei tempi facevano i filosofi tedeschi, sui quali ironizzavo.
Ai miei tempi l’economia europea era dominata dagli industriali (i “padroni delle ferriere”) che si appropriavano di tutti i vantaggi degli aumenti di produttività, condannando gli operai a “salari reali”(potere d’acquisto) costanti e costantemente bassissimi.
Oggi l’economia europea è dominata dai banchieri che con la politica della “stabilità dei prezzi” creano una artificiale carenza di moneta circolante per valorizzare le loro attività usuraie, di conseguenza i nuovi sfruttati sono tanto gli imprenditori quanto i lavoratori autonomi e dipendenti, chi spinge lavoratori e imprenditori a lottare tra loro, è, consapevolmente o inconsapevolmente, uno che fa il gioco della vera classe dominante, che è quella degli speculatori dell’alta finanza.
Le elezioni le ha vinte chi “doveva” vincerle, i 5Stelle, un partito di Centro, che cerca di difendere e di armonizzare gli interessi degli industriali e dei lavoratori, e i due partiti della nuova Destra (Lega e Fratelli d’Italia), che pur privilegiando i più ricchi, tengono conto anche degli interessi dei lavoratori.
Ma, direbbe Marx, i programmi, sia del nuovo Centro, sia della nuova Destra, sono “utopici”, nel senso di irrealizzabili; per questo la rivoluzione, direbbe Marx, è appena all’inizio.
Chi sta soffrendo di più sono i lavoratori autonomi e dipendenti, perciò per creare «un movimento reale che trasformi la realtà presente (Marx)» occorrerebbe un partito di Sinistra-Centro che imponga il ritorno a politiche keynesiane, di inflazione programmata, come soluzione di lungo periodo, e come provvedimenti tampone, il rialzo delle pensioni minime ed un sussidio di disoccupazione (ma non un reddito di cittadinanza).