“BAMBOLA – LA STRADA DI NICOLA”, DI PAOLO VANACORE
INTERPRETATO E DIRETTO DA UN ISTRIONICO GIANNI DE FEO
Global Press Italia
27/03/2023
Anteprima teatro
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Fanno da sfondo a queste prime vicende le voci e le contestazioni delle femministe che rivendicano la libertà delle proprie scelte sessuali.
Rivede i genitori: una madre frustrata nella sua femminilità, vittima di un destino sempre avverso, e un padre protettivo e sensibile che riversa su di lui tutto il suo puro amore senza giudizio né aspettative, espressione di forza virile.
Sono i primi specchi su cui l’adolescente Nicola vedrà riflettere la propria immagine.
Ma ora Nicola è un uomo e sceglie, ad occhi chiusi, di gestire i fili del destino per percorrere una nuova strada attraverso un processo di conoscenza della sua doppia identità.
L’immagine riflessa nello specchio si trasforma sdoppiandosi in BAMBOLA.
![BAMBOLA](/upload/images/2023/cidE91B8B75681D4ABEAED73F012EA85172.jpeg)
Bambola sceglie la strada della prostituzione e veste abiti femminili iniziando da quelli della madre come a volerla riscattare dalle frustrazioni e a liberarla.
La strada si arricchisce di personaggi e allegria, mentre il linguaggio stesso del racconto si colora di suoni sboccati, erotici, ma anche sentimentali e poetici.
La notte è buia e la luna di carta pare finta, come se tutto fosse immaginato su un set cinematografico. In una rapida carrellata appare Regina, l’amica prostituta, s’intravede Domitilla, la rivale pericolosa e Fabio il poliziotto. E poi lui, Giovanni, il “cliente” amato di un amore bello e corrisposto che vive nel quartiere stile americano con le villette allineate a schiera.
Il racconto diventa melodramma e si colora di rosa prima ancora che la love story si frantumi. Sopra a tutto, rimane impressa la figura del padre collocato nel ricordo di un Natale lontano e sempre presente tra le lucine accese tutti i giorni dell’anno.
Nicola/Bambola in questo travestimento fantasioso incarna l’espressione del maschile e del femminile. È il padre e la madre. È l’uno ed è l’altra. Il dualismo che si ricongiunge al Tutto. E intanto canta. Canta Il paradiso, Ragazzo triste, Nel giardino dell’amore, Se perdo te.
Canta le prime canzoni di Nicoletta Strambelli alla quale il suo nome è stato dedicato, perché quella diva rappresenta, nel mondo immaginario di una madre rinchiusa nella gabbia delle proprie delusioni, l’esaltazione della libertà. Una libertà in bianco e nero.
Fino al finale a sorpresa dove qualcosa di inaspettato sarà svelato.
C’è un posto nella mente dove tutto è possibile, una sorta di universo parallelo che sconfina nel mondo reale, uno spazio dell’anima dove le storie si confondono e i corpi finalmente si fondono in un lento incedere fino a diventare uno. È la strada di Nicola, di Bambola, e delle canzoni di Nicoletta.
Musiche e originali e arrangiamenti Alessandro Panatteri
Scene e costumi Roberto Rinaldi
Dal 30 marzo al 2 aprile 2023
Teatro Lo Spazio
Via Locri, 42 – Roma
Info: 339.775.9351 / 06 77204149 info@teatrolospazio.it