“VIAGGIO NELLA POESIA ITALIANA”, CONCERTO POETICO DI VINCENZO ZINGARO AL TEATRO ARCOBALENO

I VERSI POETICI TORNANO ALLE ORIGINI E SI UNISCONO ALLA MUSICA, LORO LEGITTIMA SPOSA.

di Vito Bruschini 24/04/2022
Visto e recensito
per versi italianiRoma. Chi scrive in versi (i poeti), chi si esprime in prosa (gli scrittori), insomma tutti coloro che utilizzano la parola per comunicare il proprio pensiero, non possono perdersi questo “viaggio nella poesia italiana”, originale proposta di “lettura-concerto” diretta e orchestrata da Vincenzo Zingaro al Teatro Arcobaleno di Roma. Non crediate di assistere alla solita e monotona lettura di testi poetici perché questo spettacolo è un vero e proprio concerto (nel senso musicale) sostenuto da rime e rigorose metriche.

Eppure ieri sera in platea non c’erano tanti poeti e scrittori (se ne contavano sulle dita di una mano monca), quasi a sottolineare un disinteresse da parte della categoria, serrata nelle sue torri d’avorio, inaccessibili ai comuni mortali. E non posso dar loro neppure torto perché, diciamo la verità, appena sentiamo la parola “poesia” tutti scappiamo a gambe levate (compresi i poeti stessi) perché questi incontri sono oltremodo barbosi, per le poesie lette male, recitate peggio dai loro stessi artefici e quindi l’equazione letture di poesie (oggi nobilitata dalla parola reading) è uguale a noia mortale.

Vincenzo Zingaro invece ha operato una rivoluzione copernicana con questo suo “concerto poetico” o “spettacolo-concerto” come ha preferito chiamarlo: “PER…VERSI ITALIANI”. Citando Montale quando agli accademici svedesi del Nobel disse che «la poesia nasce dalla necessità di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive», e rifacendosi agli aedi greci fino ai trovatori medievali, e seguendo l’insegnamento di Carmelo Bene il quale affermava che il “significato” delle parole doveva essere soverchiato dal “significante”, cioè dal tono, dalla musicalità del verso, ecco dunque che Vincenzo Zingaro si riappropria di questo concetto restituendo “la parola poetica all’universo della musica stessa, al quale appartiene”, come ci spiega nelle sue note di regia.per... versi italiani

Ne è risultato uno spettacolo musicale dove al posto dei versi di (spesso) banali canzonette c’erano i versi immortali di poeti (34 per l’esattezza) da San Francesco con il suo Cantico a Dante, da Foscolo a Leopardi a Manzoni, fino ai moderni Quasimodo, Pasolini e all’immensa Alda Merini che chiude il concerto con una delle sua odi più famose “A tutti i giovani raccomando”…

Insomma questa “lettura-concerto” è un’occasione unica per far comprendere (soprattutto ai poeti) come impostare e proporre da oggi i loro incontri, i loro reading (per quelli che parlano bene): non più barbosissime e autoreferenziali letture, ma veri e propri concerti dove la musica, come nell'Opera lirica, è la componente se non principale, comunque una coprotagonista. Ebbene Poeti, venite a vedere come fare… prendete esempio, non chiudetevi nei vostri box mentali, aprite al nuovo. 

E il nuovo Vincenzo Zingaro ce l'ha mostrato con grande maestria. Non c'è nessun attore della sua generazione in Italia capace di esprimere un simile spettacolo così denso di emozioni, di armonia, di spettacolare concettualità.

Sul palcoscenico dell’Arcobaleno c’erano tre maestri di musica: il bravissimo Giovanni Zappalorto al piano, il violoncello di Irene Maria Caraba e il violino di Michele Campo; c’era l’ironia di Piero Sarpa (la seconda voce) e una voce angelica che corrisponde al nome di Annalena Lombardi che ha cantato brani di cantautori come Tenco, Battiato e Gino Paoli, per non dimenticare quelli di un tempo lontano che rispondono ai nomi di Mozart, D'Annunzio, Lorenzo Da Ponte, Giacomo Rossi. Infine il mattatore della serata, Vincenzo Zingaro che ha ideato e diretto questo straordinario e originale Concerto che definiremmo "Opera in Liriche".

D’accordo, non tutti possono permettersi un cast di questa levatura (parlo ancora a voi poeti), ma ingegnandosi con amici, volenterosi o semplici strumenti digitali, potreste ottenere risultati molto apprezzabili che potrebbero avvicinare le vostre poesie a un numero sempre più ampio di amici o semplici conoscenti.

Quindi, signori poeti, avete ancora due giorni a disposizione per colmare le vostre lacune: sabato 30 aprile alle 21 e domenica 1 maggio alle 17,30. Il teatro è Arcobaleno in via F. Redi a Roma. Il telefono per informazioni è 06.44248154 – 06.4402719 il sito www.teatroarcobaleno.it.
Poi non dite «io non lo sapevo».

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