“DA RAGAZZO GIOCAVO A PIAZZA NAVONA” DI SALVATORE SCIRÈ

RICORDI DI PERSONAGGI, FATTI ED EVENTI DI UNA ROMA CHE NON C’È PIÙ

di Vito Bruschini 03/12/2022
Letto e recensito
GIOCAVO A PIAZZA NAVONARoma. Salvatore Scirè ci spiazza in continuazione. Lui è un Autore a tutto tondo. L’avevamo conosciuto come fotografo e reporter di viaggi intercontinentali, poi come autore di commedie brillanti e ancora come regista, a volte come attore-musicista quando c’è da imbastire un varietà con i suoi amici commedianti.

Oggi lo conosciamo anche come scrittore arguto e attento di fatti, misfatti e personaggi di una Roma paciosa e sempre disponibile.  

Per il ormai il teatro è vita e in questa ottica ha voluto ospitare la presentazione ufficiale del suo libro “Da ragazzo giocavo a Piazza Navona”  proprio in un teatro, il Tirso de Molina.GIOCAVO A PIAZZA NAVONA

Il libro, come spiega l’Autore, non vuole essere un’autobiografia in senso classico, anche se vengono raccontati fatti che lo riguardano direttamente, perché la “forma” autobiografica è il pretesto per legare e narrare episodi e momenti particolari della sua vita irrequieta e multiforme.

Le pagine scorrono velocemente perché ci faranno incontrare persone, anzi di personaggi, che lui ha avuto la fortuna di conoscere, ma anche fatti singolari, di cui è stato testimone involontario e a volte anche eventi straordinari in cui ha avuto netta la sensazione di sfiorare la storia.

Si susseguono i ricordi d’infanzia, dei primissimi anni trascorsi nella natia Sicilia e dell’arrivo nella Capitale, con la fortuna di crescere all’ombra del Pantheon, totalmente immerso nella bellezza della Roma monumentale, i giochi in una deserta piazza Navona. Particolarmente emozionanti le narrazioni che, in realtà, ci riportano indietro nel tempo, descrivendo quella che era la città degli anni della cosiddetta “dolce vita”.

Molto spazio viene dato alla formazione scolastica, in particolare all’illustre Liceo E.Q.Visconti, che l’Autore ha frequentato: un luogo della memoria, che tanto ha influito sulla sua formazione e sulla sua vita.

Magicamente, sotto i nostri occhi scorrono le pagine che raccontano dell’Università, del primo lavoro, dell’incontro con la magia della fotografia, dell’approdo al giornalismo, come free lance e quindi dei viaggi meravigliosi effettuati in giro per il mondo.  Poi la scoperta del teatro come commediografo e, successivamente, come regista. E così ci farà “vedere da vicino” una sfilata di personaggi: da Umberto, il re di maggio, a Francesco Cossiga, da Giulio Andreotti a Garinei&Giovannini, da Carlo Lizzani a Gigi Proietti e Bruno Piattelli.

Un libro veramente piacevole, pubblicato dalla Casa Editrice La Mongolfiera e che si finisce di legge con la voglia di saperne ancora di più.
 

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