“COPPIA D’ASSI”, MA SAREBBE MEGLIO DIRE “TRIS DI ASSI”

AL TEATRO ARCOBALENO PROVA INDIMENTICABILE DI GIOVANNI DE NAVA CON PIERO SARPA

VITO BRUSCHINI 20/04/2024
VISTO E RECENSITO
giovanni de navaRoma. Ai miei amici attori e registi di teatro (ma anche di cinema) consiglio vivamente di correre a vedere questo spettacolo interpretato e diretto da Giovanni de Nava.

Il titolo della performance è “COPPIA D’ASSI” perché lo spettacolo è costituito da due atti unici scritti da Pirandello (L’uomo dal fiore in bocca) e da Čechov (Il canto del cigno), ma come sottolineo nel titolo di questa nota, sarebbe stato più consono chiamarlo “Tris di assi” e vi spiego subito perché.

I due atti sono abbastanza noti ed entrambi raccontano di morte. In quello di Pirandello, ambientato in una stazione di campagna, il personaggio che ha un epitelioma nella bocca (il fiore), quindi poche settimane di vita. Cerca di sfuggire al passato e quindi al suo stesso vissuto, scrutando la vita degli altri, per vivere un’illusoria “altra vita”.

Mentre l’atto unico del grande scrittore russo racconta dell’ultima recita di un anziano attore che dopo lo spettacolo, s’addormenta ubriaco e svegliandosi si ritrova rinchiuso nel suo stesso teatro. Qui, di notte incontra il suo suggeritore che, non sapendo dove andare, ha fatto del teatro la sua casa. L’anziano attore, arrivato alla fine della sua vita, rammenta con il fedele collaboratore i momenti di gloria trascorsi su quel palcoscenico.giovanni de nava

Il passeggero che parla con l’uomo con il cancro e il suggeritore del secondo atto sono ben caratterizzati dal bravo Piero Sarpa, ma il vero mattatore della serata è lui, il terzo Asso: Giovanni de Nava. I due atti durano circa una mezz’ora ciascuno, quindi in un’ora circa ci giochiamo lo spettacolo… ma non è così! c’è un’impensata sorpresa in coda alla faccenda. Sulla locandina, firmata dallo stesso artista, si legge una breve nota: ”per non scontentare il mio pubblico avvezzo ai miei spettacoli di ben altra durata, terminerò la serata con alcuni brani di Poesia italiana”.

«Ecco fatto, ci pippiamo ‘ste due poesie e poi andiamo a casa», ho sentito dire da un signore alla sua elegante signora. (Il pubblico romano è uno spettacolo a parte).

giovanni de navaMa attenzione, (ecco che qui torno a rivolgermi ai miei amici attori/ici, registi/e), de Nava ha fatto “crollare” la quarta parete, come ha spiegato per chi non lo sapeva, e colloquiando con il pubblico, ha fatto partire una lezione universitaria, una masterclass, un corso condensato, un intrattenimento fenomenale, intensivo, eccezionale veramente, (aiutatemi a dire) sul Teatro, sulla condizione dell’Attore, sugli attori che restano se stessi, pur interpretando personaggi diversissimi tra loro, sull’esistenza, sull’estetica della recitazione, sulla meritocrazia, sull’eguaglianza, insomma una lezione di altissima cultura, intervallata da poesie e prose, spaziando da Trilussa a Pascoli, da Achille Campanile (con la spassosissima Setta delle sette), a Dannunzio, a Leopardi, a Palazzeschi, fino al sublime ultimo canto della Commedia dantesca, dette con rara maestria.

Due ore e dieci minuti (più l’ora degli atti unici) che da sole hanno avuto il valore di un grande indimenticabile spettacolo teatrale.

C’è un neo e cioè che per vedere lo spettacolo c’è tempo ancora sabato e domenica. E questo forse, a detta dell’Artista, potrebbe anche essere l’ultima sua recita.

VITO BRUSCHINI

DAL 18 AL 21 APRILE 2024
AL TEATRO ARCOBALENO
Via F. REDI 1/a
Info: 06.44248154 – 06.4402719

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