“BRUTO” NELL’INTERPRETAZIONE DI SIMON DOMENICO MIGLIORINI INAUGURA IL FESTIVAL DI VOLTERRA

INIZIA CON LA TRAGEDIA DI NICOLA FANO, TRATTA DA SHAKESPEARE, IL XXI FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA

Global Press Italia 08/07/2023
FESTIVAL TEATRALI
BRUTOVolterra. Il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, fondato e diretto da Simon Domenico Migliorini, ha inaugurato ieri sera, 7 luglio, la XXI stagione con Brutodi Nicola Fano tratto da Giulio Cesare di William Shakespeare, in replica questa sera, sabato 8, sul palcoscenico del Teatro Romano Volterra alle ore 21:30.  Alla serata erano presenti Dario Danti Assessore alle Culture del Comune di Volterra che ha trasmesso i saluti del Sindaco Giacomo Santi e Diego Petrucci Consigliere Regionale della Toscana che ha portato i saluti della Regione Toscana. Era inoltre presente anche l’autore Nicola Fano.BRUTO

Tutto esaurito e applausi ininterrotti per lo spettacolo prodotto da Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, con adattamento drammaturgico e regia di Simon Domenico Migliorini; assistente alla regia Ilenia Veronica Raimo, movimenti scenici di Aurelio Gatti con l’assistenza di Laura Giuntoli;  musiche originali di David Dainelli, disegno luci e audio di Paolo Morelli. Interpreti dello spettacolo sono Simon Domenico Migliorini, Laura Giuntoli, Federica Gurrieri, Marco Olivieri, Alessandro Santoro, Ilenia Veronica Raimo, Ermelinda Çakalli.

BRUTOL’assessore Dario Danti, riguardo al significato del Festival per la città di Volterra afferma: “è una manifestazione molto importante e significativa che durerà per un mese intero con molti spettacoli eventi, presentazioni di libri, arte, performances. Per noi è un appuntamento importante. L’anno scorso era il ventesimo anniversario proprio nell’anno in cui Volterra è stata Prima Città Toscana della Cultura. Qui al Festival si ritrovano le migliori attrazioni dal punto di vista del teatro, in particolare del teatro che guarda al futuro avendo radici ben ancorate nel passato, nella classicità, nella romanità, nel teatro rinascimentale, nel teatro dell’’800.

Noi siamo molto soddisfatti di poter rinnovare il rapporto con il Festival. Come Amministrazione comunale abbiamo una convenzione per rafforzare il rapporto tra la città e il Festival. C’è anche un premio storico che è il Premio Ombra della Sera che premia le migliori personalità non solo del mondo teatrale ma anche della danza, della letteratura e della cultura italiana. Dallo scorso anno -  quest’anno è la seconda edizione - abbiamo anche un premio per Volterra Città Toscana della Cultura. Volterra 22 è un premio a cui abbiamo tenuto molto, fortemente voluto insieme a Simon Domenico Migliorini. Quest’anno è alla seconda edizione e ci fa piacere che, avendo la Regione confermato a Volterra anche per il 2023 il titolo di Città Toscana della Cultura, si possa nuovamente consegnare questo premio”.

 “Abbiamo tantissimi luoghi come il Teatro Romano Volterra che stanno fermi, in silenzio, a volte coperti dai rovi o dall’abbandono; invece questo teatro, durante il Festival, per la ventunesima volta rivive, si rigenera e dà a tutti la possibilità di vivere e di godere di questo spazio meraviglioso di questa atmosfera straordinaria”, ha dichiarato Diego Petrucci. “È un privilegio importante rispetto al quale siamo debitori al Festival del Teatro Romano”.BRUTO

 “Sono molto contento che Bruto questa lunga vita – ha commentato Nicola Fano, autore del testo. “Questo spettacolo fa riflettere sul senso della guerra: la differenza rispetto all’anno scorso in cui ci trovavamo già in un tempo funestato dalla guerra, è che ora lo siamo molto di più.
È diventato quindi, paradossalmente, molto più attuale. Bruto, nell’attimo in cui sta per morire, ripensa a tutta la sua vita e si domanda se è stato giusto, se ne è valsa la pena uccidere Giulio Cesare, fare la sua rivoluzione in nome di principi filosofici. Nella storia reale non è andata così... A Simone e a me farebbe piacere che lo spettacolo stimolasse la riflessione ‘se valeva la pena, se ha un senso’”.

Sulla scelta dello spettacolo Bruto, andato in scena in prima nazionale nell’edizione del ventennale del Festival, Simon Domenico Migliorini ha spiegato: “abbiamo voluto iniziare la ventunesima edizione nel modo in cui si era conclusa la precedente per dare un segno di continuità, considerando anche le soddisfazioni che questa produzione ci ha dato. Quest’anno il Festival esprime pienamente la sua vocazione internazionale con un programma che si estende da oggi fino al 6 agosto con spettacoli ed artisti provenienti da mezza Europa per concludersi con la diciassettesima edizione dei Premi Ombra della Sera che anche quest’anno verrà assegnato a grandi personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’arte, dello sport”.
 
Lo spettacolo, nato da un’idea di Simon Domenico Migliorini, si ispira ad uno dei personaggi più controversi dell’universo shakespeariano, e si sviluppa in una narrazione che dall’elemento storico oggettivo, intraprende un inedito percorso introspettivo che vede il protagonista dibattersi tra delirio e lucidità, alla ricerca di risposte e giustificazioni che non trova.

BRUTOTra affascinanti suggestioni sceniche e un crescendo dei toni drammatici, lo spettatore si trova ad essere totalmente coinvolto sin dall’inizio.

Figure spettrali, immobili, come pietrificate, testimoni della tragedia che si è appena consumata e di quella che incombe, sono quelle su cui si apre lo spettacolo. Pochi istanti dopo fa il sui ingresso sulla scena l’assassino di Gaio Giulio Cesare, interpretato da Simon Domenico Migliorini, che appare trasfigurato in volto, travolto dal peso del delitto che diventerà sempre più insostenibile fino a distruggerlo. La genesi dello spettacolo è complessa.

Il testo drammaturgico è tratto da Giulio Cesare di William Shakespeare, ma fa riferimento, con esplicite citazioni anche ad Amleto, offrendo allo spettatore una stimolante prospettiva tesa a dimostrare qualche analogia letteraria tra i due personaggi.

La rappresentazione si svolge su piani temporali diversi che si intersecano e travolgono il protagonista lacerato tra presente e passato. In un’atmosfera cupa ed angosciante, squarciata dal rosso acceso dei costumi, si muovono i personaggi, inesorabilmente incatenati al loro destino, dando voce ad un contraddittorio prima tra il Coro e Bruto, e, all’apice della drammaticità, tra Bruto e se stesso, fino alla morte. 

Note di regia
È una figura controversa, quella di Bruto, su cui il dibattito si mantiene sempre aperto. Figlio adottivo di Giulio Cesare, si trova combattuto, o forse piuttosto confuso, tra l’amore filiale per Cesare e l’ideale politico repubblicano. Lo spettacolo vuole sollecitare le possibili risposte a questo interrogativo, mentre suggerisce spunti di riflessione su tematiche che anche in questo momento storico, come del resto in tutte le epoche, appaiono sempre di grande attualità e di estremo interesse.

Sulla scena l’interprete di Bruto veste anche i panni di Cassio e di Marco Antonio. Presenza costante all’interno della pièce è il Coro che di volta in volta rappresenta la moltitudine dei soldati, il popolo o i congiurati. Sempre dal Coro prendono vita, nei diversi momenti dello spettacolo, i personaggi di Cesare, Porzia e Calpurnia.
 
XXI  FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA
7 luglio - 6 agosto 2023
7  (8 Replica) luglio 2023
Teatro Romano Volterra
ore 21:30
 
BRUTO
di Nicola Fano
tratto da Giulio Cesare di William Shakespeare
Produzione Progetto Città - Festival Internazionale Teatro Romano Volterra
adattamento e regia di Simon Domenico Migliorini
movimenti scenici Aurelio Gatti
musiche originali David Dainelli
con
Simon Domenico Migliorini, Laura Giuntoli
Federica Gurrieri, Marco Olivieri, Alessandro Santoro
Ilenia Veronica Raimo, Ermelinda Çakalli
Costumi Gabriella Panza
 
 
 
 Rita Sanvincenti
Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa
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