VISTA DA VICINO: ERIKA ERAMO

"L'EROS È PERFETTO, SIAMO NOI CHE LO COMPLICHIAMO..."

foto e intervista di Salvatore Scirè 01/06/2020
Personaggi
erika erosRoma (La foto della ricostruzione del set di Malizia è di Guido Ricci. Hair stylist Mauro Nardi) Come è ben noto a tutti di questi tempi è cosa rara parlare di spettacoli teatrali, in quanto semplicemente inesistenti.
E allora ci si guarda intorno e si scoprono personaggi interessanti, che gravitano intorno a questo variegato cosmo.

Abbiamo così conosciuto e incontrato Erika Eramo, donna poliedrica, dalle mille sfumature tonali e cromatiche, giornalista, scrittrice, conduttrice, organizzatrice di eventi e addetta stampa. Laureata in Filosofia e precisamente in Metafisica con una tesi sul grande poeta espressionista tedesco Gottfried Benn, grande estimatrice di Nietzsche, ha diretto varie riviste cartacee e on line nel settore cultura, sport e spettacolo. Attualmente è Direttore Responsabile di Fondazione Salonia Magazine e Direttore Editoriale di Passione del Calcio.

Dal 2010 al 2018 ha organizzato eventi di diverso genere: concerti di artisti italiani (tra cui Mannoia, Daniele, Stadio, Britti, Venditti, Tiromancino, Gazzè) e internazionali (Jethro Tull, Anastacia), spettacoli comici (Brignano, Giuliani, Battista), sfilate per AltaRoma, presentazioni letterarie, vernissage, eventi esoterici, reading erotici. Ha ideato e condotto format tv per il web e per il digitale terrestre (riguardanti lifestyle, vita notturna e calcio), ha condotto per tre anni una trasmissione radio ripresa da 38 emittenti FM in tutta Italia con ospiti prestigiosi del mondo calcistico; ha ideato e organizzato eventi di beneficenza legati al pallone e allo spettacolo.

Ha avuto esperienze attoriali: nel 2018 ha interpretato l’amante di Tony Sperandeo ne “La Trappola”; ha preso parte a diversi corti e ha fatto anche un po' di teatro. Da “innamorata” di Laura Antonelli, figura iconica del cinema italiano, ha realizzato dei servizi fotografici come modella, in cui ha riproposto il set del film cult “Malizia”.

E ci sarebbe ancora altro da dire, ma tanto vale farselo raccontare direttamente da lei: una collega simpatica, ironica, cui piace spaziare, sperimentare e soprattutto provocare!
Non ci crederete, ma in tempi di Covid-19 l’intervista l’abbiamo registrata in macchina! Seduti come prescritto e a distanza di un metro!

Erika, se ti dovessi chiedere “che lavoro fai?”… come risponderesti?

Sono una giornalista-artista che cerca di sperimentarsi in tutto ciò che riguarda la comunicazione: dalla scrittura alla conduzione, dallo speakeraggio al marketing/ricerca sponsor, dai set ai social. Unisco sempre un’immagine con qualcosa di scritto, perchè fondamentalmente scrivere è il mio lavoro, ma dal momento che ho anche una buona resa fotografica, penso di essere più impattante raccordando la mia immagine ai pensieri che mi frullano in testa. Speriamo mia madre legga questa risposta così capisce finalmente che lavoro faccio dopo una vita passata a dirmi “ma io cosa devo raccontare alle colleghe? Che lavoro fai?” della serie i grandi quesiti dell’umanità (ndr, ride).

Che cos è l’erotismo? Un mix di corpo e anima?

Hai detto bene. Si è persa la voglia di conoscersi, di sedurre anche con uno sguardo, facendo capitolare l’altro attraverso la propria anima. Oggi  si va alla ricerca del corpo artificioso, della perfezione. Conta l’apparire, l’assomigliare a uno stereotipo. Peccato che tutto questo non ha niente a che fare con l’erotismo. L’eros fa parte della vita, anzi è la parte più importante: noi nasciamo da un atto erotico-sessuale. Mi piace anche il termine libido, tutta l’energia che ci gira intorno. E’ una società di depressi, compressi, repressi perché fondamentalmente condizionati da tanti tabù. Io sono volutamente provocatoria, perchè stiamo perdendo la cosa più naturale del mondo. E quando avremo totalmente consunto l’eros… cosa ci resterà?

Hai avuto critiche nell’approccio all’argomento?

Sì, tanti apprezzamenti ma anche critiche. Quando portavo in giro lo spettacolo “ERotIKA”, la gente mi chiedeva come mai io scrivessi di eros! E io rispondevo: “proprio perchè mi fate questa domanda, c’è bisogno di scrivere di eros”.

L’eros è una fase della mente?

Certamente, parte tutto da lì. Senza il cervello non è possibile l’erotismo. Italo Calvino diceva “l’eros è un programma che si svolge nei grovigli elettronici della nostra mente”.

A te personalmente piace farlo? O scrivi e basta?

Sicuramente, non sono una che si nasconde. Mi piace a prescindere! Aggiungo anche che diffido delle persone a cui non piace (vale lo stesso per il cibo). Sento puzza di qualche problemuccio… per fortuna mi è capitato di rado. Alla larga da me!

Hai  mai preso un’iniziativa diretta con uno che ti piaceva?

In questo sono tradizionale. Io credo che l’uomo abbia perso molto della sua virilità e se tu gli togli anche questo primo passo, ossia la possibilità di lanciarsi in un’iniziativa, primo non ti rendi conto di quale persona hai di fronte e, in seconda battuta, voglio essere donna. Non amo approcciare anche perchè sinceramente non ne ho mai avuto bisogno… di fare la prima mossa, voglio dire! (ndr, ride).

Hai avuto esperienze erotiche non tradizionali?

Si, ma non si possono scrivere su una testata così seria come la vostra. Visto come cerco di ingraziarvi per la prossima intervista? Ruffiana, presuntuosa e pure un po’ paracula perché non ho risposto! (ndr, ride).

Doccia o idromassaggio?

Dipende dalla situazione. In astratto ti dico idromassaggio. Adoro stare nell’acqua in relax dopo una vita a gareggiare (sono una ex nuotatrice). Mio cugino Piero mi chiama “pesciolotta”. Pure la doccia è bella, però, la teniamo di riserva…

Hai delle fantasie?

Certo come tutti. Come pochi invece le attuo senza problemi. Pensiero e azione sempre.

Parliamo della tua recente abitudine di pubblicare questa specie di Kamasutra 3000.... ossia le divertenti vignette che vediamo sui social e poi le tue simpatiche descrizioni, commenti e affini. Hai mai pensato di raccogliere tutte queste cose in un libro?

Trovo le vignette sul web, le metto da parte e magari, appena possibile, le collego a qualche mio scritto o pensiero. Come sai l’immagine attrae molto di più del semplice testo. Le rubriche non erano solo erotiche, anche se l’eros attrae e respinge molto di più rispetto ad un argomento prettamente culturale.  

Magari potresti pensare a una pubblicazione in chiave umoristica, da far illustrare ad un disegnatore o vignettista. Che ne pensi?

Ti dirò… anche questa è un’idea che sto portando avanti (come tante altre). Di “massime”, che definisco bonariamente “cazzate”, ne ho scritte parecchie.

Laura Antonelli, personaggio di cui ti sei innamorata artisticamente. Sicuramente eri una bambina ai tempi in cui lei andava alla grande o forse non eri neppure nata. Perché
proprio lei?


Amo le donne morbide, non rifatte, sensuali. Lei trasmetteva una carica pazzesca,  aveva la “sexytudine” come la chiamo io, non come quelle di oggi, tutte omologate, tutte col labbrone. Mai perdere la propria unicità. Laura mi ispira tantissimo e ha fatto dei film che sono diventati un cult. Abbiamo riprodotto fotograficamente il set di Malizia e stavamo iniziando con Peccato Veniale, ma ci siamo interrotti per ovvi motivi. Lo riprenderemo più avanti. Mi piace ricreare i set di Laura Antonelli, ma attenzione: io non la imito, le voglio solo rendere omaggio. Molti fotografi hanno ravvisato una certa somiglianza. Poi lascio giudicare a chi mi segue.

Insomma sei una donna eclettica!

Eclettica sì, mi piace fare mille cose. Sono anticonvenzionale, non voglio essere rinchiusa in uno schema. Le definizioni mi vanno strette, anche perché sono in continuo divenire.

Chiudiamo con una domanda seria. Vedi una relazione tra erotismo e filosofia?  

Per rispondere mi ricollego a Platone e al mito di Eros, che nasce da Penia (povertà) e Poros (ricchezza, abbondanza). In sostanza il dio dell’amore è l’incontro fra due opposti. Il filosofo non scinde affatto il sesso dall’amore. Siamo noi moderni che abbiamo dato erroneamente l’accezione di platonico ad un sentimento scevro da pulsioni carnali. Ciò è totalmente privo di senso. Eros è perversione nel senso etimologico della parola: da per-vertere, ossia “andare oltre, sempre, a oltranza”, cambiare la freccia di Eros e indirizzarla ogni volta in modo diverso, il che vuol dire modificare l’approccio per sentirsi desiderati in nuove maniere. Le connessioni quindi sono infinite. La nascita di Eros, incontro fra due potenzialità opposte, dimostra che è perfetto nella sua sintesi. Purtroppo siamo noi che complichiamo ciò che è semplice. Come diceva il mitico Kafka, e qui passiamo dalla filosofia alla letteratura, “l'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada”.

E con questa bella citazione kafkiana, spegniamo il registratore e ci vedremo appena possibile per le foto... Covid-19 permettendo!!! Per chi volesse seguire nelle sue mille sfaccettature la nostra Erika vi consigliamo il suo profilo Instagram @adarduaadexcelsa per rifarvi gli occhi e non solo…

(Il servizio fotografico di Salvarore Scirè è su VISIONI)

 

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