“QUATTRO QUARTI DI NOBILTÁ”, LA COMMEDIA DELL’ARTE TORNA IN SCENA

LA COMPAGNIA DEL TEATRO DELLE MUSE, DIRETTA DA GEPPI DI STASIO, FA IL PIENO DI RISATE.

di Vito Bruschini 11/11/2019
Recensione commedia
quattro quarti di nobiiltàRoma. Nella locandina, “Quattro quarti di nobiltà” porta la firma di Eduardo Scarpetta, ma se nella lunghissima drammaturgia dell’autore e attore napoletano andrete a cercare questo titolo, non lo troverete, semplicemente perché la pièce in scena in questi giorni al teatro delle Muse è l’abile riscrittura di alcune “sollecitazioni artistiche” (riprese dalle sue più classiche commedie) fornite al drammaturgo (vivente) Geppi Di Stasio che poi ne è anche uno degli interpreti.

In Quattro quarti di nobiltà dunque ritroviamo molte delle tematiche e dei personaggi che il padre naturale dei De Filippo portò in scena e rese famosi come la schiettezza di Felice Sciosciammocca, l’arrivismo del barone scarparo, gli intrallazzi per improbabili unioni e la spontaneità di amori sinceri. Insomma è come se lo spirito artistico di Scarpetta si fosse insinuato in quello di Geppi Di Stasio facendogli scrivere una nuova divertentissima commedia con il suo stile, i suoi ritmi e le sue tematiche.

Siamo dunque in piena “commedia dell’arte” dove i personaggi sono più che altro delle vere e proprie Maschere. La regia (dello stesso Di Stasio) ha voluto sottolineare questa scelta artistica con trucchi marcati (i rossi sulle guance e alle orecchie), i gesti artefatti ed esagerati, una recitazione sopra le righe, per farci assistere a uno spettacolo come se fossimo tornati indietro nel tempo, ai fasti della commedia napoletana.quattro quarti di nobiiltà

La Compagnia è famosa per il suo affiatamento e riesce a mantenere sempre molto alti i ritmi della commedia per l’intero arco del racconto. Wanda Pirol interpreta la Marchesa Zoccola con grande effervescenza, sufficientemente stralunata e pronta a passare sopra a ogni insinuazione pur di far maritare il suo Alberto (interpretato da Pasquale Sario, simpaticissimo nel fare lo “scemo” della situazione) alla figlia del ricco ex-scarparo barone Andrea, reso dal bravissimo Rino Santoro, anche lui alla ricerca disperata di un’elevazione sociale che può trovare soltanto facendo sposare il figlio della Zoccola con la sua adorata Virginia.

Virginia è Roberta Sanzò che per interpretare il suo personaggio ha dovuto imbruttirsi, contraendo muscoli facciali, apponendo nèi finti e un’acconciatura a “maruzzelle” per rendere esilarante il personaggio della “bella” principessa in cerca del suo principe azzurro. Bella prova dell’attrice che riesce a rendere alla perfezione il suo personaggio ora scorbutico e graffiante, ora romantico e intrigante.

Completano il cast i due parenti “rinnegati” dallo pseudo barone (che non ci tiene a far conoscere i suoi umili natali) e sono Rosina interpretata da Marisa Carluccio e Michele, l’attore Carlo Badolato. Anche loro estremamente divertenti nei panni di due popolani dalle maniere sbrigative.

quattro quarti di nobiiltàCostretto a vestire i panni settecenteschi del valletto al servizio del rampante “barone”, è Carluccio, l’esuberante Antonio Mirabella. Infine Sciosciammocca è Geppi Di Stasio, incisivo quando c’è da essere sarcastico e spassoso quando c’è da divertirsi alle spalle dei suoi cari antagonisti.

In definitiva uno spettacolo dove si ride molto e si esce dal teatro soddisfatti per aver trascorso una piacevolissima serata. Si replica fino al 24 novembre.
 
FINO AL 24 NOVEMBRE 2019 ore 21.00
(Domenica e festivi ore 18.00)
TEATRO DELLE MUSE
Via Forlì 43 - Roma
Info: tel. 06.44 23 36 49 - 06.44 11 91 85

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