PRESTIGIOSE PROPOSTE QUELLE DEL 19° FESTIVAL DEL TEATRO ROMANO DI VOLTERRA.

SUL PALCO SI SONO ALTERNATI I PIÙ GRANDI NOMI DELLA SCENA INTERNAZIONALE. UNO PER TUTTI KSENIJA PROHASKA

di Alma Daddario 05/09/2021
Festival di Volterra
consuntivo festival volterraVolterra. Spettacoli di prosa, danza, opera, omaggi in musica, anche per questa edizione il Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra ha offerto una variegata serie di eventi, tutti di livello, anche di respiro internazionale.

Tra questi, abbiamo assistito alla performance di una straorinaria Ksenija Prohaska che ha fatto rivivere, lo scorso 27 Luglio al Teatro Persio Flacco, il mito della grande Marlene Dietrich: la diva, la donna, la madre. Il monoshow, ha ripercorso con la potenza di una magnifica interpretazione e di una voce di travolgente intensità, la vita della grandissima attrice e cantante berlinese nella sua drammatica esistenza facendone emergere tutta l’umanità: la forza e la fragilità di una stella che ha conosciuto le luci scintillanti della ribalta, e la triste oscurità dell’oblio.

Autori dello spettacolo prodotto da Caravan, Spalato e Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale, Ana Tonkovic Dolencic, Vlatko Broz, Ivan Leo Lemo. Al piano Fabio D'Onofrio che ha curato anche gli arrangiamenti. La traduzione è di Sandro Damiani; regia e set design sono firmati da Ivan Leo Lemo; la coreografia da Ivica Petric; e i costumi da Vedrana Rapic Prga

Nell’interpretare la diva, la Prohaska, in abiti da femme fatale, ne racconta i trionfi e i drammi: la solitudine di chi sta alla ribalta, gli amori sbagliati, come quello per Jean Gabin, il difficile rapporto con la figlia Maria, l'esilio in America, l'odio per Hitler, la trincea in Europa, il ritorno, il ripudio dei berlinesi, l'alcolismo, la vecchiaia, la miseria del viale del tramonto.
Altamente suggestivo il repertorio musicale, che spazia da 'Lola" e 'Falling in love again" a "Mein blonde baby" e "Boys in the backroom", da "Jonny" e 'Where have all the flowers gone", a "In den kasernen" e "I wish you love", da "La vie en rose" e "Ich hab' noch einen koffer in Berlin" ad "I wish you love" e "The laziest gal in town", per concludere con una "Lili Marlene" da nodo in gola...

Al Mittelfest di Cividale del Friuli, la "prova d'attore" della Prohaska le ha fatto ottenere il Premio Adelaide Ristori. Il monologo che Ksenija Prohaska porta in giro per il mondo sin dal 1999 (in croato, italiano, inglese, spagnolo, ceco), è uno dei migliori monodrammi con musica, della scena croata degli ultimi trent'anni.
 
L’allestimento dell’opera Orfeo ed Euridice, cui abbiamo assistito il 30 luglio presso il Teatro Persio Flacco, merita una menzione. Una messa in scena minimale, ma estremamente suggestiva, realizzata da Chiara Spanò che ha curato anche i costumi, ha fatto da cornice alla vicenda del mito di Orfeo ed Euridice, opera realizzata dal librettista settecentesco Ranieri dè Calzabigi con musiche di Christoph Willibald Gluck, in un’atmosfera da favola antica. Il capolavoro operistico, ispirato al ben noto mito, è stato magistralmente interpretato da Julija Samsonova nel ruolo di Orfeo – anticamente il ruolo veniva interpretato da sopranisti castrati, come Farinelli –, talentuosa mezzosoprano di origine lituana.

Di notevole livello anche gli altri protagonisti in scena: Emanuela Scirea nel ruolo di Euridice, Hanna Blachuta nel ruolo di Amore, Fabio Midolo nel ruolo di Ombra. Al pianoforte Andrea Deutch Gottfried.
 
Il 31 Luglio in prima nazionale è andata in scena Casina, o le allegre comari di Plauto, di Tito Maccio Plauto, adattamento e regia di Carlo Emilio Lerici. Interpreti dello spettacolo prodotto dal Teatro Belli - Antonio Salines: Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Fabrizio Bordignon, Valentina Martino Ghiglia, Susy Sergiacomo, Roberto Tesconi, Tonino Tosto. Cast affiatato di talentuosi attori che hanno saputo esaltare la comicità di questo classico, tra i più rappresentati del teatro romano, in un nuovo e originale allestimento. Le allegre comari di Plauto – ha raccontato il regista - sarebbe forse titolo più adatto a raccontare questo nuovo allestimento della celebre commedia intitolata ‘Casina’, protagonista della quale si sente solo parlare poiché non appare mai in scena. E il richiamo a Shakespeare non è casuale, vista l'evidente simmetria tra la vicenda plautina e la commedia di Falstaff”. consuntivo festival volterra

Quando Plauto scrive Casina è ormai celeberrimo. Scritta sicuramente dopo lo scandalo dei Baccanali del 186 a. C. è l‘ultima commedia del commediografo che morirà due anni dopo. 

Questa la trama: Càsina, orfana cresciuta da Lisidamo e da sua moglie Cleòstrata, diventa una splendida fanciulla, concupita sia da Lisidamo che da suo figlio. Non potendo sposare Càsina essi stessi, Lisidamo in quanto già sposato e suo figlio non può perché la fanciulla è una schiava, tentano entrambi di combinare delle nozze di copertura ciascuno con un servo fedele (Olimpione e Calino) così da poter godere della fanciulla senza problemi. Ovviamente la scaltra Cleòstrata, compreso il piano del marito, con l’aiuto dell’amica Mirrina e della serva Pardalisca, riuscirà a smascherarlo e sbeffeggiarlo pubblicamente, facendolo pentire amaramente per aver desiderato un’altra donna.
 
Tra i vari spettacoli andati in scena meritano una menzione tra gli altri:
 
Dyskolos, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano
Ci chiamavan matti, di e con Gianni Calastri
Carmina Burana, con l’Art Dance Theatre
Piazzolla 100, celebrazione centenario
Cavalleria Rusticana e altro, opera in piazza
Lupus in Fabula, drammaturgia di Tato Russo
Ovidio Heroides vs Metamorphosys, con Manuela Kustermann
Processo a Medea, di Maria Letizia Compatangelo
 
L’appuntamento è per il ventennale del prossimo anno.

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