“LA PROSPETTIVA”, DI MASSIMILIANO BRUNO

CON GIANMARCO TOGNAZZI E SARA BACCARINI, MAURIZIO LOPS, MALVINA RUGGIANO E ALESSANDRA SCALABRINI.

SALVATORE SCIRE' 31/03/2025
VISTO E RECENSITO
MASSIMILIANO BRUNOAl Teatro Parioli di Roma è in scena un interessante spettacolo, nato dalla penna fervida di Massimiliano Bruno, che ne ha anche curato la regia e ne è anche coprotagonista, a fianco di Gianmarco Tognazzi.  Al loro fianco, altri quattro attori del calibro di Sara Baccarini, Maurizio Lops, Malvina Ruggiano e Alessandra Scalabrini.

Questo lavoro, presentato in prima nazionale e prodotto dallo stesso teatro Il Parioli Costanzo, ci narra una storia dei nostri tempi, che ben racconta certe dinamiche sociali ed economiche, che a volte sembrano apparire perverse e ciniche: quasi sempre, quasi....
In questo caso, infatti, la sorpresa finale ci lascia con una nota positiva!

La vicenda si svolge in campagna, ed appare subito impreziosita dall’uso di uno strano dialetto “umbro-marchigiano” (o qualcosa del genere!) che conferisce colore e comicità a tutta la pièce.

Ci troviamo, infatti, al centro di una tenuta agricola, seminata a basilico, zucchine, melanzane e spinaci. Nel grande casolare avito abitano i tre cugini Jorio: Sasà (Gianmarco Tognazzi) il più grande, vedovo inconsolabile di Nina e padre di Sol (Alessandra Scalabrini), un’adolescente introversa ma con l’orecchio assoluto che le permette di suonare tutti gli strumenti. Tino, detto Zì Prete (Maurizio Lops), scapolo e scontento, perché in effetti gli manca qualcosa... di importante! E infine Tito (Massimiliano Bruno), arrabbiato con la vita e sposato con Donna (Sara Baccarini), a sua volta rassegnata ma non troppo a quella esistenza monotona e noioso. I cinque non si sono mai mossi dalla tenuta: conoscono il mondo solo attraverso internet. Però si sono tutti laureati grazie ad una università on line, senza valore legale: però avevano studiato e potevano fregiarsi del titolo di “dottor” o “dottoressa” sul biglietto da visita, mai stampato, peraltro.MASSIMILIANO BRUNO

La monotonia della quotidianità si spezza il giorno che si presenta una donna misteriosa, elegante e vestita di rosso, di nome Belinda (Malvina Ruggiano), che, propone alla famiglia Jorio di vendere il terreno alla società che lei rappresenta. Vogliono realizzare un progetto speciale per valorizzare tutta la regione e produrre tanti altri posti di lavoro. L’offerta è allettante economicamente, ma i cugini Jorio rifiutano la proposta, al contrario di tutti gli altri proprietari terrieri confinanti. In particolare Sasà, temendo la classica speculazione della solita multinazionale, si lancia in un’accesa filippica contro i poteri forti che vogliono impossessarsi delle cose più preziose.

La commedia di Massimiliano Bruno illustra bene, in un equilibrato mix di ironia e di drammaticità, certe tematiche sociologiche tutt’oggi presenti nel mondo: il legame con le radici e il territorio di appartenenza,  la ritrosia al cambiamento, la resistenza al cambiamento appaiono come valori assoluti.

Poi, dopo accese discussioni e scontri anche fisici, avviene qualcosa che induce tutti alla ragionevolezza: anche Sasà, che in quel terreno nasconde qualcosa di molto, molto intimo! Belinda vincerà, ma la sua vittoria sarà.... dolce! Beh, non ci sembra giusto rivelare perché e per come.

Anche perché si tratta di uno spettacolo che vale la pena andare a vedere.

E’ veramente bello, e gli attori sono tutti straordinari. Gianmarco Tognazzi dà vita a uno strepitoso Sasà, uomo di campagna, ma ricco di sentimenti interiori, Massimiliano Bruno è straordinario nei panni di Tito: Sara Baccarini nelle vesti di Donna (sua moglie) sarà la prima a decidere per il cambiamento. Maurizio Lops risulta assai efficace e divertente nel ruolo di Zi Prete, di cui sa trasmettere pulsioni e curiosità. Alessandra Scalabrini, romantica e sentimentale, piace nei panni di Sol (figlia di Sasà), mentre Malvina Ruggiano è perfetta come Belinda, abile a nascondere la sua vera identità fino alla fine!

La commedia scorre piacevolmente, trasmettendo emozioni e stati d’animo, incuriosendo lo spettatore e portandolo a una conclusione che, ovviamente, non ti aspetti. Come sempre la sorpresa si nasconde nelle ultime battute del copione.

Ed è questa la magia del Teatro, che affascina e ammalia il pubblico fino alla fine!

Ricordiamo le musiche  di Roberto Procaccini, i Costumi di Monica Rosini, la gradevole scenografia di Andrea Cecchini.

Bravissimi tutti! Spettacolo da vedere, assolutamente!
 
                                                                                    di Salvatore Scirè
 
Fino al 6 aprile,
Teatro Parioli Costanzo
Via Giosuè Borsi, 20
TELEFONO 06 5434851
E-MAIL: biglietteria@ilparioli.it
Servizio Whatsapp 3517211283
www.ilparioli.it

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