“VERITÀ IMPERFETTE” DI JEFFERY DEAVER

“SCOMPARSA” E “IL SECONDO OSTAGGIO”, DUE RACCONTI, DUE CASI DIFFICILI CHE SOLO COLTER SHAW, CACCIATORE DI RICOMPENSE, PUÒ RISOLVERE.

di Cristina Marra 30/10/2020
Letto e recensito
VERITà IMPERFETTEReggio Calabria. Evie svanisce nel nulla dopo aver partecipato a un ritiro per artisti a Schaumburg, fuori Chicago.

Un disperato tiene un uomo in ostaggio a colpi di arma da fuoco in una casa-vacanza sul lago Kiowa nel sud del Kansas, sono due perché “ad attirarlo era la sfida. La ricompensa per lui, consisteva nel poter sventolare una bandierina per avere risolto, prima degli altri, un problema. Viveva per quello”.

Shaw protagonista della nuova serialità di Jeffery Deaver, dopo il romanzo “Gli eletti” uscito quest’estate, torna in libreria con una doppietta di racconti incentrati sulle verità che nascondono un volto diverso, una voce contrastante, una versione che ribalta i fatti e sull’apparenza che come un gioco di matriosche e stratificazioni celano la realtà. 

Con “Verità imperfette”, Jeffery Deaver propone “Scomparsa” e “Il secondo ostaggio, due racconti lunghi che rimettono in campo l’irrequietezza di Shaw,  vissuto nella Tenuta “nel cuore della natura selvaggia della California orientale” da bravo figlio di un survivalista “ che aveva scelto quel lavoro proprio per non dover rispondere a nessuno, “una ricompensa era il tassello di un puzzle che nessuno era riuscito ancora a completare”.

Tradotti da Sandro Ristori i racconti conducono Shaw,  sempre in “viaggio infinito per la nazione, a recidere un nodo gordiano dopo l’altro” in due luoghi in cui la natura emerge maestosa, produttiva e florida, e offusca gli altri personaggi. Il fiume a Muncie, i campi di grano in Kansas, l’imponente specchio d’acqua del lago Kiowa tra querce e aceri sono per Shaw meraviglia ma anche scoperta di altre verità della natura americana, incontaminata o devastata dall’intervento dell’uomo. Stilografica nera e taccuino rilegato a fogli bianchi in mano,

Colter Shaw per quindici minuti fa domande a Matthew, il marito di Evelyn Fontaine, detta Evie, e scrive le risposte con “una grafia elegante e compatta come orme lasciate da un passero”. Accetta l’incarico e si mette sulle tracce dell’artista con la collaborazione della sua detective privato Mack, donna ostinata e tenace. 

Sarà invece la sua collezione di mappe geografiche a metterlo sulla giusta strada per scovare una ragazza sparita da casa in un sobborgo di Topeka in Kansas e poi ritrovarsi negoziatore per liberare un ostaggio. Due casi apparentemente diversi per collocazione e protagonisti ma che rivelano entrambi la doppiezza di personaggi, territori e situazioni e saranno la capacità di calcolo, l’istinto, e un innato rapporto intimo con l’ambiente naturale a dare la soluzione giusta a Colter Shaw.    

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