“UNA CASA DI PAZZI”, COMMEDIA SCRITTA E INTERPRETATA DA ROBERTO D’ALESSANDRO

E FINALMENTE AL TEATRO MANZONI SI RIPARTE CON UNA PIÈCE INTENSA E DIVERTENTE

di Salvatore Scirè 28/05/2021
Visto e recensito
CASA DI PAZZIRoma. Al Teatro Manzoni ha appena debuttato una bellissima commedia, dal titolo Una casa di pazzi, scritta da Roberto D’Alessandro.

Nonostante l’orario insolito (alle ore 18,30), la sera della prima si respirava un’atmosfera di diffusa eccitazione: tantissimi gli attori, giornalisti, registi, intervenuti per festeggiare con un ideale abbraccio gli amici e colleghi sul palcoscenico. Tra distanziamenti e controlli, il Manzoni ha riaperto i battenti, così come pure altri teatri si accingono a fare in questo scorcio di stagione, quasi a voler “marcare il territorio”, ribadendo con ciò la voglia di teatro diffusa tra il pubblico e tra gli addetti ai lavori.CASA DI PAZZI

“Una casa di pazzi” si inserisce con autorevolezza nella migliore tradizione della “commedia all’italiana” e vuole essere una riflessione sulla Legge Basaglia, la famosa 180, quella che abolì i manicomi, lasciando però la responsabilità dei malati di mente interamente alle famiglie dei pazienti.  

Due fratelli, Attanasio (Enzo Casertano) e Remigio (Roberto D'Alessandro) vivono nella casa ereditata dai genitori. Attanasio in realtà aveva promesso al padre che non avrebbe mai abbandonato Remigio, viste le sue condizioni psichiatriche: purtroppo, la forzata convivenza finisce con dare la spallata finale ai suoi rapporti, già in crisi, con la moglie Maria Alberta (Maria Cristina Gionta). La quale, non sopportando più le “stranezze” di Remigio, effettivamente ingestibile, molla il marito, anche perché all’orizzonte pensava di intravedere un’alternativa. Caso vuole che al piano di sotto venga a vivere Ginetta (Maria Lauria), una vedova che in Attanasio rivede quasi la reincarnazione del marito! Di conseguenza, quest’ultima si inserisce con prepotenza nello strano mènage familiare.

Purtroppo, il povero Attanasio, costretto a districarsi tra due affetti incompatibili (fratello e moglie), cede allo stress e il finale della commedia diventerà addirittura drammatico!    

Raccontata così, la storia non rende appieno la valenza del messaggio sociale che vuole lanciare. Ma vi possiamo assicurare che lo spessore di questo lavoro è veramente di grande livello, nella sua narrazione tragicomica, infarcita di amare risate. Enzo Casertano interpreta superbamente il suo ruolo, paragonabile a quel San Sebastiano trafitto dalle frecce che campeggia in scena (e che ha una sua funzione!), dimostrando di saper fondere sentimenti nobili e disperazione. Roberto D'Alessandro ci regala uno strepitoso “folle” di altissimo livello, suscitando numerose risate, anche se spesso amare.

CASA DI PAZZIBravissima Maria Lauria, che contribuisce ulteriormente a colorire la commedia, con il suo parlare lucano, a volte talmente incomprensibile da aver bisogno di una... traduzione! Maria Cristina Gionta, infine, dà vita al difficile ruolo della moglie calcolatrice e cinica, pronta a saltare via dalla barca che sta per affondare.


La regia è firmata da Silvio Giordani, come sempre impeccabile nel valorizzare ritmi del testo, e nel sottolinearne l’innata comicità e le numerose coloriture psicologiche. Molto apprezzate le musiche di Mariano Perrella. I costumi sono di Lucia Mariani e le scene di Mario Amodio.

Alla fine, grande emozione anche sul palco (e pure qualche lacrima!), per una “prima” dal sapore veramente significativo.

Nel complesso, uno spettacolo da non perdere, che assicura grande divertimento (cosa di cui abbiamo enorme bisogno, in questo periodo particolare) ma che fa anche riflettere a fondo su cosa sia realmente la pazzia e su come essa sia vissuta oggi fra le mura di una casa “normale”!
 
fino al 13 giugno 2021
Teatro Manzoni
Via Monte Zebio 14/c - Roma
Info: tel. 06.3223634 - www.teatromanzoni.info   

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