“TOTO’ PEPPINO E LA MALAFEMMENA”, CON ANTONELLO AVALLONE

SEMPRE ESILARANTE L’ADATTAMENTO TEATRALE DEL CELEBRE FILM DI TOTO’

di Salvatore Scirè 31/12/2019
Recensione teatrale
toto avalloneRoma. Al Teatro FLAIANO, come da tradizione poliennale ormai consolidata,  il giorno di S.Stefano Antonello Avallone ha debuttato presentando al suo pubblico più affezionato il nuovo allestimento della pièce Totò, Peppino e la Malafemmena,  ovvero l’adattamento teatrale dell’omonimo e celebre film, curato dallo stesso Avallone. Operazione non semplice, che comporta sempre cambi scena arditi e fantasiosi, ma anche coraggiose soluzioni per adattare la storia cinematografica ai personaggi realmente presenti sul palco.

Impresa operata già in passato, con lusinghiero successo e che ora ci viene riproposta in una nuova versione,  con un cast totalmente rinnovato.

La storia la conosciamo tutti: chi non ha visto almeno una volta la famosa pellicola realizzata dal regista Camillo Mastrocinque? Con i fratelli Caponi che partono per Milano, in compagnia della loro sorella Lucia, rimasta vedova, per cercare di riportare sulla retta via il nipote Gianni (figlio di Lucia), il quale, innamoratosi di Marisa, una cantante e ballerina, ha lasciato gli studi a Napoli, per restare a fianco della procace fanciulla. I due fratelli, campagnoli e poco colti, inanellano una serie di gaffes e rischiano di mandare tutto all’aria: per fortuna,  il provvidenziale intervento della madre Lucia – che saggiamente capisce come stanno le cose – fa si che tutto finisca per il meglio.

Se la trama del film, e quindi della nostra pièce, è tutto sommato semplice, i contenuti sono veramente esilaranti.  Tutta una serie di gags si susseguono senza sosta. Così come le celebri frasi dei due grandi protagonisti.  

Antonello Avallone, che interpreta il ruolo di Totò (ovvero Antonio Caponi) è stato molto abile ad esaltare la comicità a i ritmi farseschi che caratterizzano il film, ma anche l’adattamento teatrale da lui curato.  La celebre scena di piazza Duomo con il vigile urbano, “noio, vulevan savuar”, è riuscito a ricondurla all’interno del locale in cui si esibisce Marisa; e al posto del vigile ritroviamo un pittoresco usciere in divisa... da “generale”.

In realtà, tutto il lavoro è pervaso da una comicità a volte irresistibile: basti immaginare la scena della preparazione delle valige, o quella della dettatura della lettera; o anche l’apparizione dei due fratelli vestiti da cosacchi, con tanto di colbacco (a Milano fa freddo, tanto freddo, come ha detto l’odiato vicino Capatosta).
Approfittiamo per ricordarne gli autori, Manzari, Anton, Continenza, nell’adattamento di Avallone.

La regia è dello stesso Avallone , che come protagonista si fa apprezzare ancora una volta nella sua trascinante comicità, ma anche il resto cast è di ragguardevole livello, a cominciare da  Francesco Tuppo,  che ben figura nel ruolo di Peppino Caponi,  e da Loredana Martinez, a suo agio nei panni di Lucia Caponi.  Accanto a loro, ricordiamo ancora  Mario Rosati, Ariela La Stella), Manuela Athena, Ambra Cianfoni e  Giuseppe Tradico.

Nel complesso, uno spettacolo che diverte e allieta il pubblico, grazie anche a interventi cantati e ballati.  
Le scenografie, funzionali e non semplici da realizzare, sono di Red Bodò, così come i pittoreschi costumi.
Insomma, uno spettacolo che vale la pena andare a vedere!
 
  
Fino al 19 gennaio 2020
TEATRO FLAIANO
Via S.Stefano del Cacco 15 – Roma
Info: 06.37513571 -  06.37514258
www.teatroflaiano.com

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