“TENERA È LA NOTTE” DI F. S. FITZGERALD TRADOTTA DA MARIO FORTUNATO

UN CLASSICO CHE NON PUÒ MANCARE NELLE NOSTRE LIBRERIE

di Cristina Marra 05/02/2023
Letto e recensito
tenera è la notteReggio Calabria. Nella collana Classici Contemporanei di Bompiani fa il suo ingresso Tenera è la notte curato e tradotto da Mario Fortunato.

Il romanzo forse più complesso e discusso di Francis Scott Fitzgerald (St. Paul 1896- Hollywood 1940), che prende il titolo da un verso dell’ode all’usignolo di John Keats, e arrivato in Italia nel 1949,  affidato a Fortunato viene spogliato dalla splendida veste che gli aveva cucito addosso Fernanda Pivano, la sua prima e grandissima traduttrice, e regala al lettore una narrativa più aderente all’originale fitzgeraldiana.

Molti dei guai interpretativi di Tenera è la notte mi pare provengano dalla famosa confusione tra vita e letteratura scrive il curatore,  nessuno più di Fitzgerald ha proiettato la propria ombra sull’opera di cui è autore ed in particolare questo romanzo si tende a paragonare il fallimento, l’ossessione, il declino del protagonista con quello dello scrittore americano.

Noto esponente della magica Età del Jazz, Fitzgerald scrisse cinque romanzi e numerosi racconti e la sua stessa vita fu davvero simile a un romanzo.

Nel 1920 sposò Zelda Sayre e girò il mondo con lei. Vissero in Europa e soggiornarono a lungo nella riviera francese partecipando a feste ed a eventi mondani concedendosi lussi e eccessi. in Francia, Fitzgerald incontrò gli espatriati Gertrude Stein, John Dos Passos e Ernest Hemingway.

Il mondo europeo e la situazione americana degli Anni Venti sono espresse nei suoi romanzi, dove descrive dettagliatamente il modo di vivere, le abitudini, la moralità sociale del periodo. "Al di qua dal paradiso", "Il grande Gatsby", "Belli e dannati", "Tenera è la notte", "Gli ultimi fuochi" lo includono a pieno titolo nel gruppo dei grandi scrittori americani, insieme a Faulkner e a Hemingway.

Gran parte della critica considera "Tenera è la notte" e non "Il grande Gatsby" come suo capolavoro.

Quando fu pubblicato nel 1934, venne considerato come un residuo del periodo tramontato dei Ruggenti Anni Venti, con i relativi cambiamenti di costume tra le due guerre. Ma "Tenera è la notte" è un libro tragico. Se ti è piaciuto Il grande Gatsby, per grazia di Dio leggi questo. Gatsby fu un tour de force, ma questo è una confessione di fede, con questa dedica, Fitzgerald firmò una copia del suo libro ad un amico, e questa frase riassume il valore essenziale del romanzo.

La meravigliosa e dorata Costa Azzurra con le feste e le storie d'amore è la cornice della storia di Dick Diver, un giovane e promettente psichiatra, e di sua moglie-paziente Nicole. Bello e ambizioso Dick ma senza soldi, ricca ma terribilmente debole Nicole e tra loro l’attrice intraprendente Rosemary. Dietro queste figure frivole e mondane è nascosta la fine di una generazione. Fitzgerald denuncia infatti il potere distruttivo del danaro che annienta l'uomo. Dick resterà schiacciato dalla ricerca sfrenata di potere e di ricchezza.

Il mondo rappresentato dalla storia di Dick e Nicole è come scrive meravigliosamente Fortunato  piuttosto quello di chiunque attraversi la giovinezza e la vita in generale sapendo e non sapendo che ogni cosa intorno a sé, compresi sé stessi, è effimera  e va incontro al fallimento, ma anche a ogni modo è proprio tale fugace precarietà che si cela il fascino segreto dell’esistenza, la sua impareggiabile e non di rado dannosa bellezza.

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