PAOLO NORI “CHE DISPIACERE – UN’INDAGINE SU BERNARDO BARIGAZZI” SALANI

INTRIGANTE COMMEDIA AGRODOLCE DOVE TUTTI I PERSONAGGI HANNO IL LORO LATO OSCURO BEN NASCOSTO.

di Cristina Marra 22/06/2020
Letto e recensito
PAOLO NORIReggio Calabria. E’ un’indagine su e non un’indagine di e già questa preposizione la dice lunga sulle tante novità che Paolo Nori, al suo esordio da giallista, apporta al genere.

C’era da aspettarselo da un funambolo della parola come lui che non proponesse un romanzo con un nuovo commissario o un investigatore dilettante ma un “personaggio corale” sul quale si concentra un’indagine nata da equivoci e “soffiate”. Scrivo corale riferendomi al protagonista perché Bernardo Barigazzi racchiude tanti volti, tante identità palesate e nascoste, tanti sogni o aspettative di vita che il lettore scoprirà essere una caratteristica che appartiene anche agli altri personaggi grazie allo splendido gioco narrativo di Nori che come in una staffetta li fa entrare in ballo.

“Che dispiacere” è un giallo tradizionale solo per l’elenco iniziale dei personaggi principali e su tutti prevale Barigazzi scrittore da venti anni che ancora considera “lettrici e lettori tutti e due dei misteri” e da circa un anno e mezzo si è messo a fare il giornalista sportivo sotto lo pseudonimo di Ivan Piri “con altri sei giornalisti e con l’aiuto di pochissimi tecnici, tipografi e corrieri facevano un quotidiano sportivo che usciva solo il giorno dopo le sconfitte della Juventus e che si intitolava Che dispiacere”.

Sotto pseudonimo e con identità celate, anche a loro stessi, si riveleranno tutti gli attori di questa commedia agrodolce, personaggi che appaiono per metà e nascondono l’altra parte di sé come un segreto, come una situazione irrisolta, o come una storia da consegnare a un altro narratore per farla entrare in un altro romanzo o per ritrovarsi in uno già scritto. Nori mette i suoi personaggi a confronto con celebri protagonisti letterari e lascia che sia la narrazione senza schemi precostituiti a condurre il gioco e a passare il testimone da Barigazzi all’anziano Lamborghini, all’ambizioso Mancino o all’insoddisfatta Tognazzi.

“Che dispiacere” diventa una storia di mezze verità, di attese e di rimandi, in cui tutti i protagonisti custodiscono un lato oscuro, fino a quando un crimine, la morte di un giovane ultrà cocainomane rimescola le carte e cambia la visione prospettica puntando il dito su un unico sospettato: l’ignaro Barigazzi. Finzione e realtà si intrecciano ancora. Barigazzi è uno scrittore che ha già raccontato tutto, vedovo con una figlia, ha un rapporto superficiale fatto di appuntamenti rinviati con Marzia, barista laureata che divide il suo appartamento con Stefania e il gatto Speranza dagli occhi gialli e adesso subisce un’accusa di omicidio.

“Un’invisibile nuvola di dispiacere” avvolge la scena e arriva anche quando si devono pagare le tasse o bisogna presentare un libro di un amico o quando sembra non accadere nulla e invece arriva una data di febbraio che stravolge tutto, è il giorno della morte del giovane ultrà Carrettieri e ogni personaggio rigorosamente vestito di nero per tutto il romanzo (i giornalisti, lo scrittore, le pseudo fidanzate, il pensionato con le pantofole del Bologna, la barista col chiodo e anfibi) non è solo ciò che fa apparire e  riempie in modo diverso le pagine bianche dei suoi quaderni, “chissà se c’è un motivo preciso per cui le persone fanno i mestieri che fanno.

Chissà. Ci sono senz’altro, delle persone che credono di saperlo, il motivo preciso” uno di questi è il poliziotto De Crescenzo che ama la praticità del suo mestiere e si ritrovare a indagare sul suo scrittore preferito. Con quel cadavere e il sospetto su Barigazzi “definire la realtà è una cosa complicata”, eppure un’altra morte aveva segnato lo scrittore, quella della moglie. Nori catapulta il protagonista in commissariato dove ancora una volta sono i colori di pareti e arredamento a “parlare”.

L’interrogatorio mette Barigazzi di fronte alla realtà e non in mezzo a una situazione fittizia da romanzo, Barigazzi sapeva che “se aveva l’impressione che le cose andassero bene, c’era qualcosa che non andava, allora faceva finta d’avere l’impressione che le cose andassero male che così era tranquillo. Malissimo, se era proprio in forma. Ma male male male male male male. Allora stava bene. Quando poi le cose andavano male davvero, come quella sera, era una specie di regalo. Non c’era bisogno di fare finta. Era tutto vero”.  Nori non lascia tregua o ogni voce confessa la sua verità, e su tutti i personaggi prevalgono il gatto Speranza e Brintellix e il cocker spaniel Bacigalupo, gli unici testimoni e in un certo senso complici dei loro coinquilini.

INCIPIT: "Marcello e Anna avevano tutti e due diciannove anni, il 20 febbraio del 2019. Erano quasi due anni, che stavano insieme, e era la quarta volta, in due anni, che Anna convocava Marcello per lamentarsi del fatto che lui non le voleva abbastanza bene. Una volta ogni sei mesi,più o meno". 

Autore Paolo Nori
Titolo Che dispiacere
Editore Salani
Prezzo euro 16,00

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