PABLO E PEDRO STRAORDINARI IN "NOZZE DI COCCIO"

AL TEATRO TIRSO DE MOLINA CINQUE ATTORI PER 12 PERSONAGGI

di Salvatore Scirè 07/03/2022
Visto e recensito
NOZZE DI COCCIORoma. Pablo e Pedro  si ripropongono al pubblico del Teatro Tirso de Molina con una commedia veramente esilarante intitolata “Nozze di Coccio”. Quindi, non più una Sketch Comedy, bensì una vera e propria storia, ancorché paradossale, che si basa moltissimo soprattutto sulla capacità trasformistica di tutti i protagonisti, bravissimi nell’operare veloci cambi di abito e, soprattutto, nel dar vita alla caratterizzazione di vari personaggi. In poche parole, cinque attori per una dozzina almeno di personaggi.

Tutto inizia con una telefonata alle 5 del mattino: allorquando Nico (di nome e di fatto!) butta giù dal letto l’amico di sempre Fabrizio e gli annuncia la propria intenzione di sposarsi con una ragazza brasiliana conosciuta da appena un mese. Anzi, Fabrizio e la moglie Serena dovrebbero fargli da testimone!!!!

Ecco: questa è la miccia che dà fuoco alle polveri di una scoppiettante e travolgente commedia, che trascina il pubblico in due ore di risate senza interruzione. L’ideale per gettarsi alle spalle i periodi negativi che abbiamo attraversato (e ancora attraversiamo!)NOZZE DI COCCIO

Accanto a Pablo e Pedro (al secolo Fabrizio Nardi e Nico Di Rienzo),  possiamo apprezzare una bravissima Francesca Ceci, nel ruolo di Serena (la moglie di Fabrizio) e in altre versioni (ad esempio la colorita netturbina borgatara), una molto versatile Carlotta Rondana nel ruolo della Sora Marisa, la portiera dello stabile, e poi in quello di Amanda, la brasiliana  promessa sposa di Nico (che però si scoprirà chiamarsi Cristina… e si esprime in romano!!!!! Mah…!); e infine il versatile Marco Todisco, perfetto nel ruolo di Marco, il figlio di Fabrizio e Serena parecchio “alternativo” ma con piacevoli sorprese. Va anche ricordato che Nico, grazie a un rapido travestimento, si trasforma spesso in Marcello, ovvero l’indolente fratello di Serena, nullafacente o meglio, dedito a loschi traffici!

La commedia segue un itinerario ben preciso, che racconta il calcolo dei costi da affrontare per fare da testimoni (scena in cui brilla Francesca Ceci), alla scelta di un ristorante dove ospitare i numerosi invitati (anzi… numerosissimi!!!  E ci sarà un motivo, no?). 

Molto piacevole anche la serata di addio al celibato, dove si esibisce alla lapdance una ballerina cubana (altra performance della Rondana, che se la cava bene anche con lo spagnolo, oltre che con il portoghese). Non possiamo assolutamente rivelare il finale, ci mancherebbe! Ma vale la pena andarlo a scoprire al Tirso de Molina.

Come si diceva, i ritmi serrati e ben scanditi contribuiscono alla paradossale narrazione, facendo si che questa improbabile favola diventi un vero e proprio inno alla comicità.

Grazie anche alla regia di Fabrizio Nardi (ovvero Pablo), che si rivela colonna portante di tutta l’impalcatura.

Bravissimi tutti. Complimenti anche ad Achille Mellini, della Aurora Produzioni, che ha creduto in questo bel progetto, veramente meritevole di successo e di attenzione. Non a caso, il teatro è già quasi sempre “tutto esaurito” (ci piace usare questa bella espressione italiana, anziché l’abusato sold out!).
Diciamolo pure: uno spettacolo da non perdere!
 
 
Fino  al 20 marzo 2022 
Teatro Tirso De Molina,
via Tirso 89 – Roma
Info: 06.8411827

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