ORA ANCHE GLI SCRITTORI HANNO IL LORO MANIFESTO. UNITI PER I NOSTRI DIRITTI

GRAZIE ALLA FUIS (FEDERAZIONE UNITARIA ITALIANA SCRITTORI) ANCHE GLI SCRITTORI ORA HANNO UNA VOCE CHE LI RAPPRESENTA. FIRMATE IL MANIFESTO

Global Press Italia 02/06/2018
Diritti
manifesto scrittoriRoma. Può esistere un libro senza il suo Autore?
Da tempo la FUIS ha avviato un percorso di azioni politiche e sociali, di studi, di approfondimenti a tutela della figura dello Scrittore Italiano, sia sul piano nazionale che su quello europeo ed internazionale.
 
La Federazione Unitaria Italiana Scrittori pubblica il “Manifesto degli Scrittori Italiani”, un documento con cui si vogliono rappresentare le istanze della comunità degli scrittori del nostro Paese, additando problemi, ma anche indicando possibili soluzioni, consapevole che il Manifesto necessita delle osservazioni, delle idee, dei suggerimenti degli Autori Italiani.
 
Il mercato dell'editoria produce oltre tre miliardi di fatturato ogni anno, gli addetti ai lavori sono circa 140 mila ed è stimato che l'industria culturale generi il 6% dei ricavi complessivi in Italia (fonte: studio Italia Creativa 2014-2015).
 
Tuttavia il dato sorprendente è che lo Scrittore, ossia colui che è il motore primo di questa fiorente industria, senza il quale questa nemmeno esisterebbe, non riesca a vivere del proprio lavoro, eccezion fatta per un esiguo 3,6%, come emerge dall’indagine circa la situazione socio-economica dello scrittore in Italia, condotta dalla FUIS nel 2016, che evidenzia come lo scrittore italiano sia totalmente sprovvisto di forme di tutela (sul piano previdenziale, assicurativo e di disciplina del lavoro, in primis).
 
La FUIS ritiene che la battaglia per i diritti degli scrittori sia una battaglia di civiltà, soprattutto in un Paese come il nostro dove la cultura e il lavoro degli scrittori svolgono da secoli un ruolo primario nella società. Eppure, se è vero che sono gli scrittori a creare il mercato, è altrettanto vero che questo mercato non permette di sopravvivere a chi lo genera: lo scrittore.
 
Il Manifesto degli Scrittori Italiani, presentato alla XXXI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, ha già visto l’adesione di numerosi Autori.
 
La campagna di adesione al Manifesto durerà fino al 30 novembre 2018.

Lo scopo è il raggiungimento del maggior numero possibile di dichiarazioni e firme di sostegno al fine di rendere più forte la voce degli Scrittori Italiani nelle sedi istituzionali e nei confronti di tutti gli attori della filiera del libro in Italia.
 
La FUIS, garante per le firme raccolte, fa presente che il Manifesto potrà essere sottoscritto sia di persona presso le proprie sedi, sia attraverso l’invio di una email a: manifesto@fuis.it, oppure compilando il modulo che troverete a questo link (copiare e incollare sulla tsringa di Google):
http://www.fuis.it/la-fuis-pubblica-il-manifesto-degli-scrittori-italiani/articoli4650

Amici scrittori firmate e fate firmare.
 
MANIFESTO DEGLI SCRITTORI ITALIANI
Gli scrittori italiani chiedono:
 
1          di essere riconosciuti come lavoratori che, in quanto tali, debbano poter vivere del proprio lavoro. L’UNESCO riconosce l’importanza delle attività professionali nella creazione artistica e chiede a tutti i Paesi dell’Unione Europea di adeguare a questo scopo le proprie normative
 
2          la redazione di un contratto collettivo di edizione nazionale che fornisca garanzie alle Parti e che si delinei in un tavolo Autori-Editori da attuarsi in sede ministeriale
 
3          una pensione per il futuro degli scrittori, per fronteggiare un sistema di proventi per diritto d’autore irregolare ed estremamente fragile
 
4          un piano di assistenza sanitaria e una normativa di tutela (maternità, infortunio, etc.)
 
5          una revisione della ripartizione della catena di valore del libro: le percentuali dei diritti degli autori non smettono di calare anche dove i costi di produzione del libro si sono considerevolmente ridotti
 
6          una remunerazione minima garantita del 10% del prezzo del libro cartaceo e del 20% per il libro digitale. Gli scrittori sono al primo posto della catena che fa vivere più di 500.000 persone in Europa, per un fatturato complessivo di circa 23 miliardi di euro
 
7          delle rendicontazioni per diritti spettanti all’autore, attraverso accessi diretti via internet ai dati, a cominciare dai numero delle vendite;
 
8          di essere remunerati quando sono invitati a partecipare a fiere e saloni in cui sono chiamati ad esprimersi in pubblico, al pari di tutti i lavoratori che partecipano al successo di queste iniziative
 
9          un compenso per le vendite del libro usato, (eventualmente anche assieme agli editori), che occupa una parte rilevante e sempre crescente nella economia del libro
 
10        di rendere il diritto d’autore e i diritti degli autori forti. In Italia è necessario un quadro legislativo che sostenga gli autori, che aggiorni e fortifichi la legge sul diritto d’autore anche guardando alla dimensione digitale. E’ necessario stabilire l’esenzione dalle imposte per i compensi derivanti da diritti d’autore che restino al di sotto  di una certa aliquota, lo scaglionamento del prelievo fiscale concernente  i diritti d’autore nel periodo di 5  anni, l’esenzione dalle imposte per i premi letterari e la possibilità di detrarre dall’imponibile delle persone fisiche le spese per l’acquisto di libri in quanto spese destinate alla formazione del reddito
 
11        di dare spazio alle rappresentanze degli autori negli organismi dello Stato e nelle istituzioni pubbliche che si occupano del libro
 
12        un Fondo per la creatività che eroghi borse di studio o prestiti, sulla base di progetti, a scrittori impegnati nel loro lavoro in Italia o all’estero
 
13        residenze d’autore: favorire presso i Comuni l’istituzione della figura dello “scrittore residente” e presso le Scuole e le Università pubbliche la presenza degli scrittori per promuovere la «scrittura creativa»
 
14        una politica di committenza da parte degli organismi la cui attività abbia contenuto culturale (teatri pubblici o sovvenzionati, associazioni culturali, imprese televisive, cinematografiche, radiofoniche, etc.), una politica incentivata tramite appositi provvedimenti, anche prevedendo in ognuno di tali organismi, come punto di riferimento, la figura di un «consulente letterario»
 
15        un sostegno fiscale e/o sovvenzioni dirette o indirette ai piccoli editori per le piccole tirature, sovvenzioni all’inedito (ad esempio: su documentazione presentata dagli editori, finanziare ogni anno un certo numero di «inediti» attribuendo una «borsa di creatività» agli autori) e particolare sostegno a quelle riviste culturali che pubblichino testi letterari
 
16        un contratto di animazione che permetta agli scrittori (nelle loro specifiche competenze) di prendere parte sistematicamente alle attività delle biblioteche pubbliche, dei centri e delle associazioni culturali
 
17        che anche i traduttori e i critici letterari, assieme a tutti gli attori della filiera del libro, vedano garantite le loro aspirazioni ad un giusto compenso dalla loro attività
 
18        che siano potenziati i centri di cultura italiana all’estero per diffondere il libro italiano all’estero; sviluppare un’ampia, articolata e ben coordinata politica della traduzione delle opere italiane contemporanee
 

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