MASSIMO WERTMULLER, GLI ANIMALI, LA CACCIA E L’AMBIENTE

“SONO FIDUCIOSO CHE POSSA ESSERCI UN FUTURO IN CUI, COME AFFERMAVA LEONARDO DA VINCI, NON SI SIA NESSUNO CHE MANGI QUALCOSA CHE ABBIA UN CUORE”.

di Alma Daddario 13/04/2021
Incontri
massimo wertmullerRoma. Tra i più brillanti ed eclettici attori del nostro panorama artistico, Massimo Wertmuller è stato uno degli allievi prediletti di Gigi Proietti, di cui ha frequentato la scuola.

Con i compagni di corso Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà e altri, ha fondato il gruppo comico “La zavorra”. Oltre che in teatro, si è cimentato al cinema in alcuni film diretto dalla zia Lina Wertmuller, come: “In una notte di chiaro di Luna”, e “La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia”.

E’ stato diretto da grandi maestri come: Ettore Scola, Alessandro d’Alatri, Cristina Comencini, Duccio Camerini, Carlo Vanzina, e Gigi Magni, con cui ha interpretato “In nome del popolo sovrano”, un vero e proprio cult del nostro cinema, con Alberto Sordi e Nino Manfredi. Da sempre impegnato nel sociale, sostiene la causa ambientalista ed è un convinto e attivo animalista.

  
Può esistere un concetto di caccia etica ?
 
E’una contraddizione in termini. Cosa c’è di etico nello svegliarsi all’alba per andare ad uccidere, tra l’altro accuratamente nascosti, vigliaccamente, una creatura senziente che corre, vola, vive ignara e libera nel suo habitat? Se poi, tra i tanti falsi alibi che si costruiscono per poterlo fare, si accampa quello del controllo della fauna, lasciamolo fare alla Natura, dico io. Noi costruiamo i nostri villaggi di cemento, le nostre attività,  accanto agli habitat degli animali e poi magari parliamo di loro invasioni e spariamo, spariamo….Io amo gli animali per motivi etici ed empatici, ma la violenza agli ecosistemi, l’inquinamento atmosferico, sono ragioni scientifiche, oggettive, che dovrebbero preoccupare tutti.
 
Dopo tanti anni il movimento indipendente “Ora rispetto per tutti gli animali” ha depositato in Corte di Cassazione la richiesta per indire un referendum per l’abolizione dell’attività venatoria in Italia e per l’articolo 842 del Codice Civile che permette il libero accesso dei cacciatori nelle proprietà private. Cosa ne pensi ?
 
Non posso che essere d’accordo. Che dire senza rischiare di essere banale: la legge ha dei passaggi evidentemente assurdi. Per esempio per l’articolo 842 un cacciatore può sparare nel mio lotto, se non recintato solo nel modo prescritto e concesso, anche fino a 150 metri da casa mia. Manca solo che mi disegni dei punti addosso come un bersaglio: tre per la testa, cinque per la mano – più difficile da colpire come il piede – quattro per il polpaccio, e così via…e questo per quello che attiene alla legge. Per quello che riguarda il buonsenso poi, quanto può essere pericoloso lasciare tutta questa libertà a un individuo con un fucile in mano? Credo che solo un essere cinico e crudele possa provare piacere a togliere vite a creature che vivono ignare e libere nel loro habitat, oltretutto in modo vile, nascondendosi accuratamente, posizionando trappole, per quello che viene definito ipocritamente uno “sport”.
 
Da secoli in molti, intellettuali e non, si sono pronunciati contro l'attività venatoria, alcuni illustri cacciatori pentiti come Lev Tolstoj per esempio. Come commenteresti la sua affermazione: “La caccia non è che un atto inumano e sanguinario, degno solamente di selvaggi e di uomini che conducono una vita senza coscienza, che non si armonizza con la civiltà e col grado di sviluppo a cui ci crediamo arrivati”.massimo wertmuller
 
Mi viene in mente anche il pensiero di Gandhi, secondo il quale il grado di civiltà di un popolo e di una nazione è dato da come questi trattano gli animali. Del resto come ci si può dire civili ed evoluti se accettiamo i mattatoi dove avvengono morti atroci per le delizie dei palati, sapendo poi che una alimentazione senza ammazzare animali è possibile? Come ci si può dire civili ed evoluti se si accettano i laboratori dove vengono torturati gli animali per una ricerca per lo più fallace, perchè condotta su sistemi biologici così diversi da noi quali sono gli animali, sapendo pure che persino il vaccino contro il covid è figlio della ingegneria biologica, è artificiale, e che per trovare l’aspiririna non si è dovuto ammazzare nessuno, mentre però non c’è il minimo segnale di un investimento in una ricerca che non preveda il sacrificio di animali? Come ci si può dire civile ed evoluti se trattiamo come fatto normale la barbara usanza di ammazzare creature innocenti, senzienti, ignare, indifese, sotto “giustificazioni” false come lo sport, il rito, l’antica consuetudine, e via discorrendo? Come ci si può dire civili, evoluti, umani, andare in chiesa, se si accettano come normali tali attività criminali?
 
Un mondo senza caccia alle altre specie viventi sarebbe dunque un mondo migliore ?
 
Un mondo senza caccia sarebbe senz’altro un mondo migliore. Civile sarebbe quel mondo che non dovrà più ammazzare esseri senzienti per nutrirsi. Certo l’indifferenza, l’ostracismo, la cattiveria di gente cinica e rozza che si accanisce contro chi si pone il problema del diritto alla vita di tutti gli esseri e si confronta con il problema di tante vite spezzate solo per arricchire i nostri menù, rendono ancora più importante l’impegno di chi invece ha la consapevolezza di queste problematiche.
 
La contrarietà alla caccia può essere collegabile con l'antispecismo e l'antirazzismo ?
 
Certamente. L’uomo si crede padrone di tutto, di tutte le vite, come fosse Dio in terra. Di questa sua presunzione, che lo rende l’animale più pericoloso su questo pianeta, che gli fa buttare persino bombe sui bambini per un interesse economico, stiamo pagando le conseguenze, e le stiamo pagando tutti. Questo virus è nato dai disastri che ha compiuto l’uomo per soddisfare la sua cupidigia. La terra non ha risorse infinite ed è probabile che il punto di non ritorno sia già stato raggiunto. Il virus poi sembra nato da un salto di specie, il famoso “spillover,” che, a sua volta, viene dall’ abitudine di mangiare animali. Una abitudine per me, e per quelli come me, da condannare per motivi etici ed empatici, ma anche perché si è rivelata uno dei più gravi fattori inquinanti del pianeta….
 
Quello della caccia, che da alcuni viene considerato uno sport, comporta anche rischi per gli umani, stando all'elevato numero di incidenti, senza contare l'inquinamento dei territori che vengono contaminati dai residui di cartucce e altri materiali. Commenti ?
 
Beh certo che finchè uno che si alza all’alba per andare a commettere un assassinio si crede normale, o si giustifica delirando di cercare “contatti veri con la Natura”, la strada non dico di recuperare l’umanità ma almeno il buonsenso, diventa molto difficile. E’ vero che nel terreno si scaricano tonnellate di piombo, ed è evidente anche per i più “distratti”, che la caccia è un attentato all’ecosistema. Per gli incidenti mi viene da dire che a chi non va a caccia non capitano….ci fosse almeno un confronto equo, come nella preistoria, in cui l’uomo sfidava anche a mani nude un orso….per certo so che se scoppiasse una guerra tra specie, io sarei tra le fila degli animali contro l’essere umano. Magari sarei tra i lupi….ma anche i muli m’andrebbero bene.
 
Il fatto che ogni regione agisca in maniera autonoma nella gestione della fauna selvatica può rappresentare un fatto positivo o sarebbe meglio che il legislatore di riferimento fosse nazionale ?
 
Non vedo positiva la gestione locale soprattutto di argomenti così delicati come la vita, e i diritti ad essa. Perché può accadere che a fronte di iniziative lodevoli, si possano verificare strane “eccezioni” dovute a concessioni locali o errate valutazioni. E non sempre la politica locale è stata la più illuminata, vedi la gestione della vicenda virus e proprio la gestione della caccia e dei cacciatori. Molto più auspicabile, per una Nazione civile, un Ministero per l’ecologia che funzioni. Che controlli, protegga, gestisca attentamente e correttamente tutti i temi compresi nella parola ecologia. Come sono i diritti degli animali appunto.
 
Trovi che una corretta informazione – da parte dei media ma anche a partire dalle scuole – possa portare a una maggiore consapevolezza del fatto che gli animali siano esseri senzienti da rispettare ?
 
La scuola lo sappiamo forma i cittadini di domani. Quelli che saranno chiamati a scegliere, votare, fare, dire, all’interno della comunità. Sarebbe bello se per esempio gli influencer parlassero di clima ed economia verde e solidale e non solo di come apparire e fare soldi, allora, forse, la scuola perderebbe qualche grammo della sua importanza, ma finchè viviamo in questa pochezza, priva ormai di importanti modelli di comportamento, nella colpevolezza di certi genitori, nella cultura sempre più povera, soprattutto oggi i genitori prima e la scuola poi restano il primo imprinting della futura persona.
 
Una considerazione finale per questo nostro incontro?
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Come ho detto io ho percepito, vedendola negli occhi dei miei due figli pelosi, la sacralità della vita. L’ho vista in certo modo per la prima volta in vita mia come non avevo mai fatto. E mi piacerebbe solo condividere questa mia consapevolezza con gli altri per provare a convincere , o magar solo a far riflettere. E mi sono convinto che la partecipazione civica dia un alto senso alla vita di ognuno. Sono convinto che la politica siamo noi. Che il miglioramento siamo noi. Il mondo social , per esempio, invece che quel contenitore di odio che è diventato, potrebbe essere invece una piattaforma attorno a cui formare gruppi che si dedicano a un tema sociale importante , per affrontarlo e magari risolverlo. Un ritrovo di gruppi di cittadini da cui far partire proposte, idee, scelte, suggerimenti costruttivi. E di temi importanti a cui dedicarsi ce ne sarebbero. Il clima, per esempio, che non sa più come gridare aiuto, una nuova economia solidale contro il consumismo imperante, la scuola, la cultura, la sanità, l’ecologia e via discorrendo…E appunto, gli animali coi loro diritti. Se fossi prete direi che la purezza degli animali, quelli che non sono l’essere umano, la loro pulizia, quel concetto di vita che conservano incontaminato nei loro occhi, li rende più vicini a Dio di quanto lo siamo noi….

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