MA QUALE PRIMA GUERRA D'INDIPENDENZA!

(1) La storia d'Italia come non è mai stata raccontata -

di Filippo Russo 21/03/2018
Storia Segreta d'Italia
ROMA. La storiografia ufficiale ha sempre teso a mascherare la vigliaccheria e la mala fede dei nostri governanti attribuendo presunte carenze al nostro popolo. Così saremmo stati sconfitti nel 1848 dagli Austriaci per l’impreparazione delle truppe piemontesi o per la scarsa tenacia dei patrioti Veneti e dei Lombardi ….Balle!

Siamo stati sconfitti perché tanto il re di Sardegna, Carlo Alberto, quanto il re di Napoli, Ferdinando II, erano più interessati a soffocare i moti popolari che a combattere gli Austriaci. Ferdinando inviò le truppe e poi le richiamò indietro.Prima guerra d'Indipendenza

Ma Carlo Alberto non fu da meno: benché avvisato fin dalla notte tra il 18 e il 19 di marzo dell’insurrezione dei Milanesi, varcò il Ticino solo il giorno 25, quando i Milanesi avevano vinto da tre giorni, dando così tempo a Radetzky di ritirarsi.

Il motivo di tale comportamento trova spiegazione in un documento di rado citato dalla storiografia ufficiale: la circolare inviata dal governo di Torino alla Potenze europee, Austria inclusa, nella quale si spiegava che l’intervento militare era diretto non contro l’Impero degli Asburgo, ma contro i rivoltosi milanesi, capeggiati da sovversivi repubblicani.

Successivamente il “re tentenna” Carlo Alberto, dopo aver ottenuto il plebiscito per l’annessione al suo regno della Lombardia, si impegnò, per alcune settimane, seriamente nel conflitto con gli Austriaci, fino alla battaglia di Goito e alla conquista di Peschiera. Ma successivamente, convintosi che gli Asburgo gli avrebbero concesso la Lombardia occidentale (l’antico Ducato d Milano), lasciò l’esercito inoperoso sul Mincio, tradendo la Repubblica Veneta e permettendo a Radetzky di radunare un grande esercito presso Verona.

Carlo Alberto pensava che l’armata austriaca si dirigesse a Sud contro Venezia e quando invece venne attaccato a Custoza, le sue truppe erano del tutto impreparate, perché disperse lungo il Mincio. Poi il re sardo non volle attestarsi in Milano, per non mischiare il proprio esercito col popolaccio rozzo e sovversivo. E vigliaccamente invece chiese l’armistizio a Vigevano.

Però mentre Ferdinando II restò “cialtrone” fino alla morte nel 1859. Carlo Alberto riscattò la sua vita da opportunista, denunciando l’armistizio del ‘48, e sostenendo una breve, ma gloriosa campagna militare nel marzo del ‘49: dopo un’epica battaglia in difesa di Novara, contro truppe due volte superiori, l’esercito s’arrese. Eppure, grazie a quel sacrificio, l’impero asburgico sarebbe crollato, se….Ma questa è un’altra storia.

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