LA POESIA DEL CORPO SI CHIAMA DANZA, IN TUTTE LE SUE FORME ESPRESSIVE

DOPO IL SUCCESSO TV DI ROBERTO BOLLE (OLTRE 4 MILIONI DI SPETTATORI), ABBIAMO CHIESTO ALLA DANZATRICE CECILIA CASCONI DI RACCONTARCI I SEGRETI DELLA DANZA.

di Cecilia Casconi-Foto di Gianfranco Lovisolo 10/01/2019
Danza
CECILIA CASCONI STORIA DELLA DANZAROMA. La danza è probabilmente la prima forma di espressione che l’uomo abbia sperimentato. Per i primitivi era parte di un rito, serviva ad entrare in contatto con le divinità e conquistarne la benevolenza.

Per un lungo periodo fu considerata peccaminosa, soprattutto per la religione cristiana, poiché metteva in risalto il corpo, ma continuò comunque ad essere praticata da artisti girovaghi, mimi e saltimbanchi. Ritroviamo una forte espressione della danza all’epoca delle grandi corti rinascimentali dove diventa veicolo di comunicazione ed intrattenimento durante gli incontri dei signori. A quel tempo e rappresentazioni erano un misto di recitazione, musica e danza. Uno dei maestri più famosi dell’epoca fu Guglielmo Ebreo da Pesaro, che a metà del Quattrocento scrisse il trattato De pratica seu arte tripudii vulgare opusculum dove codificava le sei qualità del perfetto danzatore: misura, maniera, memoria, saper riconoscere e valutare le distanze, aire (ovvero il modo di presentarsi sulla scena) e movimento corporeo.

L’affiancamento del maestro di danza all’allievo implicò la codificazione di passi, basati su regole ben precise, la danza iniziò così a non basarsi più solo sull’improvvisazione, ma divenne una tecnica via via più raffinata. Di importanza cruciale per la diffusione della danza professionale fu l’istituzione della prima scuola di ballo per i nobili, fondata a Milano nel 1545. A seguire fu il sovrano Luigi XIV a dare maggior risalto alla danza fondando nel 1661 l’Academie Royale de la Danse e nel 1672 la Scuola Nazionale di Danza. Fu proprio il primo direttore dell’Academie, Charles Louis Beauchamps, a codificare le cinque posizioni dei piedi e l’uso dell’en dehors (rotazione in fuori degli arti inferiori) che è la base della danza classica. Nacque così la distinzione tra danzatori professionisti ed amatoriali.

La danza iniziò a spostarsi nei teatri pubblici e iniziarono ad apparire sulla scena i primi ruoli femminili, Il trionfo dell’amore del 1681 fu il primo balletto a cui parteciparono ballerine professioniste. Ai balletti iniziò ad essere abbinata una storia che il pubblico potesse seguire e nell’Ottocento assistiamo ad una grande diffusione della danza, complice il Romanticismo che cercava di recuperare le emozioni e di dar loro più importanza. Di particolare rilevanza la figura di Carlo Blasis, direttore dell’Accademia di Ballo della Scala, considerato il padre della tecnica del balletto. In periodo Romantico, il balletto assorbì l’atmosfera dell’epoca, iniziando a narrare per lo più amori infelici e malinconici e spesso ambientati in due mondi paralleli, quello reale e quello magico e immaginario. Il primo balletto romantico fu La Silphide, rappresentato per la prima volta all’Opera di Parigi il 12 marzo 1832 e interpretato dall’illustre danzatrice italiana Maria Taglioni, che proprio in questa occasione, fu la prima ad eseguire un balletto sulle punte. Nasce in questo periodo anche il celebre balletto Giselle.

Il balletto inizia a delinearsi sotto il nome di “balletto classico” di cui Marius Ivanovich Petipa diventa il rappresentante più famoso, per aver inventato la gran parte dei più grandi successi di ieri e di oggi come: Il lago dei cigni, Lo Schiaccianoci, La Bayadere e La Bella Addormentata.
L’evoluzione della danza porta ad una rielaborazione di pari passo anche dei costumi di scena, il tutù si accorcia e diventa sempre più comodo e conforme ai movimenti. Negli anni successivi si stagliano le figure di Isadora Duncan e Marta Graham che saranno considerate le pioniere della danza moderna per aver capovolto gli ideali di balletto fino ad allora conosciuti. La continua ricerca del movimento, della fluidità e di nuovi stili portò ad una evoluzione e diversificazione sempre maggiore della danza, che è anche oggi in continua espansione ed evoluzione, pur mantenendo saldi quei principi che affondano le loro radici in tempi così lontani.


L'AFFASCINANTE STORIA DELLA DANZA

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