“LA CORSA DIETRO IL VENTO”, CON GIOELE DIX

UN OMAGGIO A DINO BUZZATI AL SALA UMBERTO FINO AL 12 MARZO

di Salvatore Scirè 09/03/2023
Visto e recensito
DINO BUZZATI LA CORSA NEL VENTO Roma. Al Sala Umberto è in scena, fino al 12 marzo, un interessante omaggio allo scrittore Dino Buzzati, scritto e diretto dallo stesso Gioele Dix. Il quale all’inizio immagina di trovarsi sotto un grande palazzo, da una cui finestra viene giù una specie di sfera fatta di fogli di carta appallottolati.

Ma il fatto curioso è che l’oggetto è venuto giù proprio dalla finestra dello scrittore: saranno forse appunti da gettare via? O magari dentro ci sta qualcosa di interessante da salvare, da recuperare?

Questo è lo spunto drammaturgico da cui nasce l’idea, tratta a sua volta da un altro racconto dello scrittore bellunese.

In un ambiente piuttosto curioso, diciamo una specie di biblioteca o archivio (o comunque qualcosa che risulta simbolicamente legato alla memoria, grazie alla bella scenografia realizzata da Angelo Lodi), Gioele Dix, affiancato da Valentina Cardinali, attinge a molte idee di Buzzati, con particolare predilezione per i finali “sospesi”, tesi a simboleggiare “l’eterna sospensione che caratterizza le nostre esistenze”.DINO BUZZATI LA CORSA NEL VENTO

Grazie a veloci cambi di costumi “accennati” (e realizzati da Marina Malavasi e Gentucca Bini), si alternano e si susseguono numerosi personaggi ed esempi di varia umanità, alcuni dei quali in più riprese (ad esempio il sindaco che va a inaugurare un nuovo centro meccanografico del comune).

Nonostante la spezzettatura, anzi, proprio per questo, i due attori sul palcoscenico regalano al pubblico una bellissima prova attoriale.

Gioele Dix lo conoscevamo, apprezzandone da sempre la pungente arguzia, l’ironia raffinata e mai volgare, la profondità.

Valentina Cardinali è stata una piacevole scoperta: grintosa e versatile, si esibisce in sette o otto dialetti. Veramente brava! Ne sentiremo parlare molto!

Le musiche di scena, ben concepite ed elaborate, sono di Savino Cesario.

Sicuramente uno spettacolo particolare, che si stacca dai precedenti a firma di Gioele Dix. Un lavoro che all’inizio lascia un po’ disorientati, ma che poi, una volta compreso il meccanismo, procede spedito fino alla fine, tra fantasia, realtà, iperrealtà, surrealtà, grazie al racconto di vicende umane in cui ciascuno di noi può facilmente riconoscersi ovvero immaginarsi. 
 
Salvatore Scirè
 
SALA UMBERTO
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