“IO MI CHIAMO G”, SCRITTO DA GIORGIO GABER E SANDRO LEPORINI

INDIMENTICABILE OMAGGIO AL GRANDE ATTORE A 20 ANNI DALLA SUA SCOPARSA

SALVATORE SCIRE' 25/07/2023
Visto e recensito
SIGNOR GRoma. Ai Giardini della Filarmonica, prosegue con grande successo di pubblico la validissima rassegna I Solisti del Teatro: spettacoli di una sola sera, già rodati e di sicuro successo, e altri nuovi, da “testare” in tutti i sensi. E così, sabato 22 luglio è andata in scena una pièce molto particolare e di sicuro appeal: “Io mi chiamo G”, uno spettacolo scritto da Giorgio Gaber e Sandro Leporini (testi e canzoni), nell’adattamento di Marco Zangardi e Marco Belocchi  e con la regia dello stesso Marco Belocchi.

Interpreti Marco Zangardi e Maria Teresa Pintus, egregiamente accompagnati sul palco da ottimi musicisti: Andrea Moriconi alla chitarra, Fabio Landi al basso, e Valerio Cosmai alla batteria.

Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono firmati dallo stesso Andrea Moriconi.

Apprezzabile ed apprezzato questo sentito omaggio a Giorgio Gaber a vent’anni dalla scomparsa. Operazione complessa e rischiosa: chi ricorda il grande artista milanese, infatti, lo identifica con le sue opere, di cui egli era autore e interprete. Quindi, riproporre Gaber.... senza Gaber (purtroppo) è sicuramente impegnativo. Però dobbiamo riconoscere il giusto merito a tutto il cast artistico, che è riuscito a trasmettere forti emozioni al pubblico presente. Specialmente tenuto conto del fatto che, per precisa scelta, si è voluto privilegiare “il Gaber forse meno noto... recuperando invece il Gaber più intimo, più sensibile, vorremmo dire più femminile.

Perché in fondo Gaber aveva due anime, sapeva miscelare perfettamente quella maschile, più sarcastica e politica, a quella femminile, scura e malinconica, a tratti dolce e sensuale. SIGNOR G


Anche per questo abbiamo scelto due interpreti che potessero sdoppiare queste due anime, un attore e un’attrice/cantante, proprio per restituire le due facce in lui così mirabilmente indissolubili, evitando però letture o altro, ma mettendo in scena i brani, ‘recitando’, nel senso più completo della parola, come del resto faceva lo stesso Gaber.” 

Molto bravi sono stati nei loro impegnativi ruoli Marco Zangardi e Maria Teresa Pintus, che hanno saputo ricreare le giuste atmosfere e restituirci l’intensità, il sarcasmo, l’umanità,  ma anche la dolcezza di Giorgio Gaber. Attenta e accurata la regia di Marco Belocchi, che ha saputo operare una bella sintesi tra le varie componenti che hanno dato vita allo spettacolo.

Tra l’altro, abbiamo ascoltato canzoni di pregio, quali Com’è bella la città, La Libertà, Il conformista, Lo shampoo, Mi fa male il mondo.
Uno spettacolo che sicuramente avrà una lunga vita: il pubblico ha gradito molto!
Complimenti a tutti!

di  Salvatore Scirè
 
FILARMONICA ROMANA
Via Flaminia 118, Roma  (altezza Ministero della Marina)
Info: 380.7862654

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