IL RICORDO DI CRISTINA MARRA PER CARLO F. DE FILIPPIS

RAFFINATO AUTORE DE “IL DONO” E “IL PARADOSSO DI NAPOLEONE”, ECCO IL RICORDO DI CHI LO HA CONOSCIUTO DA VICINO.

di Cristina Marra 11/03/2023
Ricordo
carlo de filippisReggio Calabria. Come ricordare uno scrittore raffinato che aveva la delicatezza e la sensibilità nella scrittura e che ha lasciato romanzi bellissimi?

Me lo sono chiesta a lungo prima di scrivere il mio ricordo di Carlo de Filippis a cui vorrei dedicare il mio prossimo festival letterario. L’ho scritto di getto, ho chiuso gli occhi per un po' e ho ricordato, ho lasciato parlare il cuore e sono tornati i bei momenti legati alle telefonate che precedevano e seguivano l’uscita di un suo nuovo romanzo o la partecipazione a un festival o una serie, o una semplice battuta, un consiglio.

Ricordi legati ai nostri scambi di opinioni e di idee, alla mia passione per i gatti e al suo talento per le storie a enigma.

“Sei un gatto riservato”, così l’ho definito in uno dei messaggi che ci scambiavamo quando non era possibile una telefonata, che Carlo preferiva, era fatto per chiacchiere telefoniche, a voce , era poco social dipendente, preferiva gli incontri reali non virtuali.

Un po' gatto lo era perché riusciva a guardare con occhi capaci di sondare il mistero e arrivare all’anima delle persone e delle situazioni. Occhi grandi e azzurri e sguardo dolce e attento a tutti, e questo modo di vedere il mondo  lo riportava nei suoi romanzi della serialità  del commissario Vivacqua e nei successivi.

Era gatto anche per la riservatezza, il sapersi mantenere a distanza senza trascurare affetto e amicizia, il sapersi ricavare uno spazio tutto suo in cui faceva entrare amici e persone a lui care. Lo era per la sua curiosità e voglia di conoscere, per l’accuratezza felina nel saper attendere e non essere invadente. Carlo era un uomo perbene!

Mi piace ricordare il suo romanzo “Il dono” che mi ha affascinata per lo stile e per un protagonista che non avrà pace e riposo neppure di notte.

Il commissario Zac Argenti, dirigente della Mobile di Torino in convalescenza la sua Gina, la gatta rossa che lo cerca o lo allontana come “una ragazza indipendente”. Romanzo introspettivo e elegante che ho conosciuto grazie a Stefano Izzo, con cui ho condiviso l’ammirazione per Carlo, ma è la persona di Carlo che ricordo sempre, il suo essere stato un dono per chi lo ha conosciuto oltre che letto.


Cristina Marra
 

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