“IL PROCESSO MITFORD” DI JESSICA FELLOWES

QUANDO LA GRANDE STORIA INCONTRA IL GIALLO, L'INTERESSE E IL SUCCESSO SONO SICURI.

di Cristina Marra 12/01/2021
Letto e recensito
IL PROCESSO MILTFORDReggio Calabria. I Mitford, presso i quali era a servizio da alcuni anni, erano come una famiglia per Louisa e lo sono anche nel giorno del suo matrimonio, nell’ottobre del 1932, quando la cameriera e aspirante stenografa comincia la nuova fase della sua vita accanto a Guy, sergente investigativo del CID. Sposare Guy non allontana però Louisa Cannon dalle sei sorelle protagoniste della fortunata serie dei Delitti Mitford di Jessica Fellowes che con Il processo Mitford (Neri Pozza) giunge al quarto romanzo tradotto da Alessandro Zabini.

E’ la Gran Bretagna degli inizi degli anni Trenta che la scrittrice e giornalista inglese racconta nella sua crime fiction in cui la Storia incontra il giallo e il thriller e stavolta tocca alla sorella Unity essere protagonista di una vicenda nella quale Louisa, donna anticonformista e moderna, coraggiosa e con l’intuito per l’indagine, ha una vera e propria missione da compiere per conto della patria. I fermenti politici del Fascismo e le idee di Hitler si insinuano in Gran Bretagna e toccano i Mitford.

La gratitudine di Louisa verso quella famiglia non le impedisce di sentirsi in colpa per aver rifiutato la proposta di Nancy di accompagnare in crociera Lady Redesdale, Unity, Diana e Decca. Avvicinata da uno sconosciuto per conto del governo,

Louisa non ha scelta e deve riconsiderare l’offerta di Nancy per sorvegliare Uniti e Diana, amante di sir Oswald Mosley. Le sorelle risultano iscritte all’unione britannica dei fascisti e Louisa deve spiarle durante la crociera, leggere le lettere, capire chi frequentano e riferire tutto a quell’uomo tanto misterioso quanto convincente, le era stato chiesto di servire il proprio paese e non può sottrarsi. 

Mentre le nubi rosee e bianche posate sugli alberi trasformavano le più grigie strade di Londra in disegni infantili, Luoisa è pronta a imbarcarsi sulla Princess Alice una delle navi più recenti della Empire Line e gli interni abbondavano di finiture in argento e di specchiere, nonché di parecchie comodità moderne di cui i proprietari erano molto fieri. Il viaggio per mare si trasforma in un disegno criminale degno di Agatha Christie e l’omicidio del passeggero Joseph Fowler sarà il primo caso affidato al giovane avvocato Tom Mitford in un’alternanza narrativa temporale di due anni che separa il delitto dal processo in cui non mancano la morbosità di chi vi assiste e le svolte inaspettate di un’indagine psicologica oltre che sociale.

Il microcosmo dorato della nave  fatto di agi, cene, divertimenti è offuscato da tradimenti, vizi, vendette e legami pericolosi e dalle cabine con balconcino sul mare si passa alla cabina degli interrogatori in cui Guy (sì, proprio lui, il neo sposo di Louisa) e Logan si occupano del caso e incontrano i sospettati e anche se per condurre l’indagine a bordo della nave si poteva trascurare qualche procedura, non si poteva rischiare di raccogliere prove e testimonianze che in seguito avrebbero potuto essere dichiarate inammissibili in tribunale.

L’autrice fa emergere quanto il crimine possa essere subdolo, e insinuarsi anche tra le persone insospettabili e mutare l’atmosfera  e l’ambiente in cui si annida. Persino in alto mare, fra acque azzurre e profonde, i vizi e le colpe degli uomini e delle donne sono gli stessi che avvengono sulla terra ferma.

La vicende prende i colori del thriller e l’indagine si fa serrata. Luoisa porta avanti l’incarico e non perde di vista le due Mitford se Diana era un’affilatissima spada da samurai, Unity era una mazza da cavernicolo rozza e pesante, la detective dilettante si scontra anche con la sua natura di moglie devota e innamorata e comprende di essere invischiata in un violento gioco politico e pur non sapendo se Hitler e Sir Oswald fossero in completa sintonia, Louisa trovava inquietanti e sconcertanti il fanatismo di Unity e il sostegno di Diana. Ancora una volta l’autrice non manca di sorprendere il lettore e nel dedicare il libro a Hope Dellon, gigante dell’editoria, rinnova l’amore per i libri che deve essere generoso ma anche esigente.
 
Incipit All’esterno l’orizzonte era perduto nell’oscurità, con il cielo e il mare nero come le palpebre interne di un morto. Non c’erano stelle e le nubi nascondevano la luna. Soltanto la schiuma bianca che s’increspava lungo i fianchi della nave di linea rivelava il movimento della prua che fendeva le acque.

Titolo Il processo Mitford
Autore Jessica Fellowes
Traduzione Alessandro Zabini
Editore Neri Pozza
Prezzo euro 18,00
 

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