IL GIALLO PER BAMBINI “VALERIO NELLA TANA DEL VARANO”DI LUCA POLDELMENGO & F

SECONDO EPISODIO DEL GIALLO PER BAMBINI CON PROTAGONISTA VALERIO CHE FREQUENTA LA QUINTA B, NON AMA IL CALCIO E HA LA PASSIONE PER GLI ANINALI

di Cristina Marra 19/04/2021
Le interviste di Cristina
VALERIO  E LUCA POLDELMENGORoma. Luca Poldelmengo con la complicità dei suoi figli Valerio e Lorenzo ritorna in libreria con “Valerio nella tana del varano”(Gallucci editore) secondo episodio della serie gialla per bambini con protagonista il giovane investigatore Valerio. Frequenta la quinta B, non ama il calcio e ha una forte passione per gli animali, e se i suoi compagni di classe hanno in casa il poster di Cristiano Ronaldo, Valerio ha quello del professor Boatigre un famoso documentarista e biologo. Considerato un po' alieno dal resto della classe, Valerio si occupa di indagini e dopo il primo libro della serialità “Valerio e la scomparsa del professor Boatigre”, indaga sulla nuova avventura-indagine, un caso di sparizioni e misteri con la compagna di classe Carlotta. Soltanto loro due conoscono l’esistenza di un criminale che si maschera sotto il costume da varano e che forse ha a che fare con il furto di materiale radioattivo e la scomparsa di un varano dal Bioparco di Roma. Illustrato da Manola Caprini, il libro oltre all’indagine sulle due misteriose sparizioni è un romanzo che sviscera storie di amicizia e solidarietà, di salvaguardia dell’ambiente, di rapporti tra genitori e figli, di sentimenti e di affetti.
 
Luca dopo la tua lunga esperienza da scrittore di noir e thriller quando hai pensato a una storia d'indagine per i giovani lettori?
 
Quando me lo ha chiesto mio figlio. All’epoca Valerio, il mio figlio maggiore ora tredicenne, frequentava la 4 elementare. E’ sempre stato un grande amante delle storie e si lamentava del fatto che non potesse leggere i miei romanzi o vedere i film che scrivevo. Allora gli proposi di scrivere una storia insieme.
 
Un gioco che con ogni probabilità sarebbe morto lì, se il destino non ci avesse messo lo zampino. Infatti quell’estate appena arrivati in campeggio, Valerio ebbe un incidente in bicicletta che lo costrinse sotto l’ombrellone senza poter prendere il sole né bagnarsi per molti giorni. Fu su quella spiaggia del Gargano che, per ingannare il tempo, io e Valerio gettammo le basi per il primo romanzo.
 
Sei al secondo romanzo, come reputi questa esperienza e quanto ti diverte e entusiasma scrivere e entrare nella mente dei più giovani?LRIO E LUCA POLDELMENGO
 
Il secondo fatalmente è stato un romanzo più consapevole, oltre a giovarmi dell’apporto di entrambi i bambini ho fatto anche tesoro dei numerosi feedback e delle chiacchierate intercorse con i giovani lettori del primo. Lo scambio con i bambini è rigenerante, ne avevo avuto già riprova quando tenevo delle lezioni di drammaturgia nelle scuole primarie.
 
Che supporto ti danno i tuoi due figli e quanto di loro c'è nei romanzi?
 
Nella creazione della storia c’è stato un rapporto paritario, il mio sforzo maggiore è stato quello di togliermi le vesti del genitore e scendere dal piedistallo dell’autore. Un’infinità di volte ho dovuto costringermi a tacere, perché l’ipotesi che mi stavano proponendo mi sembrava inutile, sbagliata. Invece li ho lasciati galoppare con la fantasia, e molto spesso sono stati capaci di condurmi a soluzioni a cui non avrei mai pensato. Poi chiaramente l’apporto di Valerio (13) è più maturo, mentre quello di Lorenzo (9) è più fanciullesco, ma questa stereofonia secondo me si percepisce alla lettura ed è uno dei punti di forza del nuovo romanzo.
 
Secondo romanzo con la coppia Valerio e Carlotta che si avvale della collaborazione del prof Boatrigre, mi racconti come nascono i personaggi ?
Un nuovo personaggio entra in scena, è Lorenzo, in questo romanzo oltre al mistero per la sparizione del varano dal bioparco di Roma c'è anche quella del papà di Lorenzo?
 
I personaggi si “poggiano” spesso su persone reali. Il personaggio di Valerio possiede alcuni tratti di mio figlio, così come Lorenzo, ma questo avviene anche per le caratteristiche fisiche di Carlotta (una loro amichetta) e persino col professore Boatigre (ispirato al documentarista Vincenzo Venuto, idolo di Valerio quando era più piccolo). Ho fatto questa scelta per aiutare i bambini nella costruzione della trama, partire da qualcosa di conosciuto credo che li abbia facilitati. Naturalmente poi ci siamo divertiti a tradire la realtà in maniera sempre più marcata.
 
Il personaggio di Lorenzo entra in questa seconda storia parallelamente all’ingresso di mio figlio Lorenzo nel team di scrittura. Il rapporto di Lorenzo con suo padre (nella storia lui e Valerio non sono fratelli) rappresenta il movimento più emotivo dell’intero romanzo. La sparizione del papà di Lorenzo sarà legata al rapimento del Varano dal bioparco, ma naturalmente non posso dirvi di più…
 
L'indagine si svolge tra la scuola e il Bioparco di Roma. A bordo dell'auto elettrica di Boatigre scorrono davanti alla vista anche il degrado e la sporcizia. Il romanzo è anche denuncia dei malesseri sociali e ambientali?
 
In ciascuno dei romanzi, che si basano comunque su trame avventurose e ricche di colpi di scena, ho voluto trattare dei temi che sottostanno alla storia. Se nel primo si trattava il bullismo, psicologico e non fisico come puntualizzerebbe Valerio; in questo secondo il tema ambientale soggiace all’intera narrazione.  L’azzardo è stato quello di dare all’antagonista un obbiettivo nobile come quello di salvaguardare il pianeta. Ma come direbbe il professor Boatigre: “Non puoi combattere una battaglia giusta nel modo sbagliato, altrimenti diventa una battaglia sbagliata”
 
La serie è anche una storia di amicizia e condivisione tra Valerio e Carlotta ma in questo romanzo anche tra gli adulti come quella tra il papà di Valerio e quello di Lorenzo?
 
Con la sola eccezione di Boatigre, tutti gli altri adulti, anche quelli positivi, sono tenuti all’oscuro dell’indagine che svolgono i ragazzi. Per certi versi rappresentano per loro un ulteriore ostacolo: perché non gli crederebbero, non li ascoltano, sono troppo presi da altro. Per restituire questa distanza, nei romanzi ho tenuto sempre lo sguardo a un metro e trenta da terra, lì dove stanno gli occhi dei bambini.
Poi ci sono anche i rapporti tra adulti, e quella tra i papà di Valerio e Lorenzo è per certi versi una bella storia di amicizia, ma che si gioca su un altro piano, meno magico.
 
Pitagora è il gatto della scuola ma Valerio a casa ha il suo animale preferito, Spugna. Che rapporto ha Valerio con gli animali?
 
In questo il Valerio autore e in tutto simile al Valerio personaggio, sono entrambi appassionatissimi di animali, e in particolar modo di rettili. Se fosse per Valerio avremmo in soggiorno un terrario abitato da ogni specie a sangue freddo, di cui lui sarebbe in grado di elencarti le principali caratteristiche così come un suo compagno ti reciterebbe la formazione titolare della sua squadra del cuore.
 
 Che cosa ti piace di più quando scrivi queste storie e quanto il noir e i tuoi romanzi precedenti ti hanno aiutato nella scrittura?   
 
Banalmente, amo condividere la passione per le storie con i miei figli.  Poi certo il mestiere mi è stato di aiuto, le storie sono come case, ne esistono di infinite forme e dimensioni, ma bisogna conoscere i principi che le fanno stare in piedi se vogliamo evitare che ci crollino addosso. Una certa abitudine a giocare con il mistero e con il colpo di scena è tornata utile anche qui, seppure con accenti diversi, così come la cura che da sempre dedico ai “cattivi”. Perché, ma questo non diciamolo troppo in giro, Jack Varano, l’antagonista di questi romanzi, è il mio personaggio preferito.

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