“IL CORAGGIO”, DI GEPPI DI STASIO, CON WANDA PIROL E RINO SANTORO.

COMMEDIA DOLCE AMARA ISPIRATA A UN FAMOSO FILM CON TOTÒ E GINO CERVI.

di Salvatore Scirè 29/03/2022
Visto e recensito
IL CORAGGIO DELLE MUSERoma. Al Delle Muse è in scena da pochi giorni un interessante lavoro scritto e diretto da Geppi Di Stasio, che ne è anche coprotagonista, insieme a Wanda Pirol e Rino Santoro.

In realtà, Di Stasio si è ispirato a un atto unico del 1919, scritto dal commediografo Augusto Novelli, dal quale, come qualcuno ricorderà, nel 1955 fu tratto un film prodotto dalla Dino de Laurentis e diretto da Domenico Paolella. Protagonisti (niente di meno!), Gino Cervi e Totò.

Il film raccontava l’incredibile storia di un imprenditore che aveva salvato un aspirante suicida, gettatosi nel Tevere. Con il dettaglio non indifferente che il “suicida salvato” (nel film interpretato da Totò), si presentò a casa dell’eroico “salvatore”, pretendendo di essere mantenuto da quest’ultimo! Con ovvia coda di situazioni comiche e paradossali, che si susseguivano a catena.

Ecco, Geppi Di Stasio, con la sua colta sensibilità, ha inteso rivisitare questa storia, mettendo a fuoco gli aspetti psicologici che caratterizzano la speciale relazione che viene a crearsi tra i due individui, laddove Pilade, l’aspirante suicida, arriva a ritenersi “vittima” di un sopruso da parte del salvatore, Carlo Carloni.  

Fatto sta che Pilade si piazza in casa di Carloni e la sua presenza, inizialmente sgradita e mal sopportata per la sua pesantezza, si rivela salvifica per le sorti della famiglia Carloni e della sua azienda. Pilade, infatti, scopre che Elena Carloni, la moglie del commendatore, ha una tresca con il suo amministratore Itali Traffici, e che entrambi sono addirittura in combutta per impossessarsi della ditta Carloni.

Contestualmente, il figlio Venceslao, invano insidiato dalla cameriera Celestina, si è innamorato di Gertrude, la quale ha abbandonato la clausura conventuale per amore suo.

In sostanza, Pilade riesce nel compito, non facile, di aggiustare tutte le cose, rendendo giustizia e senza scontentare nessuno.
Ne nasce così una commedia acuta, che si fonda soprattutto sul rapporto di coppia tra Carlo Carloni ed Elena, fatto di frecciate ironiche e pesanti, e sul rapporto tra lo stesso Carloni e Pilade, che diventa il regista occulto di un intrigo divertente e fluido: se inizialmente questi cerca di imporre la sua presenza, sgradita a tutti, il suo modo di agire si rivela benefico e facilità l’happy end, con una simpatica rivelazione inattesa sul fatto di cronaca iniziale....

I tre protagonisti,  Wanda Pirol (Elena), Rino Santoro (Carlo)  e Geppi Di Stasio (Pilade), danno vita ad altrettanti personaggi carichi di verve e di colore, allo stesso tempo profondi e genuini, confermandosi ancora una volta le colonne portanti della compagnia stabile del Teatro Delle Muse.  

Con loro sul palco ben figurano Carlo Badolato, nel ruolo dell’amministratore infedele Italo Traffici, Marisa Carluccio, che veste i panni della cameriera Celestina, Antonio Mirabella, nella parte del figlio Venceslao e Giorgia Lepore, che ben descrive la chiesastica ingenuità della fidanzata Gertrude, fidanzata che si scoprirà essere....

ALT!  Non possiamo svelare null’altro.

Nel complesso abbiamo assistito a un lavoro veramente gradevole, di ottimo livello artistico, ben interpretato e ben diretto.
Da vedere!
 
fino al 3 aprile 2022
Teatro delle Muse
Via Forli 43, Roma
Info: 06.44233649 – 06.44119185 – 349.8953207
www.teatromuse.it
 

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