COME SALVARE LO STATO SOCIALE

Occorre sburocratizzare e non privatizzare. Lo Stato, diversamente dal privato, può fare a meno del profitto, e quindi può abbassare i costi dei servizi

di Elena Branciforte 27/02/2018
L'Analisi
Stato socialeROMA - L’Europa è l’unica delle grandi aree geopolitiche ove si è riusciti a garantire a tutti una possibilità di accesso alle più efficaci terapie mediche e a un’istruzione di buon livello. Solo in Europa lo Stato sociale è divenuto una realtà, non più un’utopia.
 
Però oggi l’Europa è in decadenza: negli anni ‘90 il 45% delle merci e dei servizi che si scambiavano a livello internazionale era europeo, oggi solo il 30%, e prossimamente ancora di meno.
 
Colpa dello strapotere delle banche, che mirano ad imporre la “stabilità dei prezzi”, cioè politiche economiche recessive. Ma il ruolo di controllori, e poi di padroni i banchieri lo hanno ottenuto, perché i politici non riuscivano più a contenere la spesa pubblica
 
Colpa dello Stato sociale? No. Colpa di una cattiva gestione dello Stato sociale, che è divenuto scialacquatore a fine ‘900, e oggi è divenuto estorsore.
 
Uno Stato che trasforma il “diritto alla felicità” da individuale a collettivo, che si preoccupa di non lasciare indietro nessuno non può essere guidato da una classe politica, che lungi dal favorire la trasparenza, guida gli apparati pubblici arroccata in “cittadelle” gestite da una burocrazia arrogante ed infingarda.
Troppo spesso l’ascesa dei politici è legata a un gioco perverso di favori e clientele che continuamente alimenta sperperi, inefficienza, parassitismo, rendite di posizione.
 
Occorre sburocratizzare, non privatizzare: lo Stato, diversamente dal privato, può fare a meno del profitto, e quindi può abbassare i costi di sistemi di servizi estremamente segmentati e complessi, quali la Sanità, l’Istruzione e la Previdenza: la Sanità pubblica europea è estremamente più efficace e meno costosa della Sanità USA, finanziata prevalentemente da società assicurative private.
 
Per salvare lo Stato sociale, che è il più splendido prodotto della civiltà europea, occorre riformare gli apparati di gestione dello Stato, che da “opachi”, come sono oggi, devono convertirsi in “trasparenti”, attraverso bilanci pubblici facilmente comprensibili, inoltre gli organi di controllo non devono restare monopolio della “casta” dei politici e dalla casta dei magistrati, devono aprirsi alla parte più acculturata della cittadinanza, selezionata con metodo stocastico.
 
Ad esempio un terzo dei membri della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti sia composto da cittadini con lauree a pieni voti di materie attinenti (Diritto, Storia, Economia), scelti a sorte per un mandato biennale.
 

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