AL BRANCACCINO TESTI CLASSICI, MA SOPRATTUTTO LARGO AGLI EMERGENTI

UNA STAGIONE RICCA DI SORPRESE DA DARIO FO AD ANNA MAZZANTINI.

Global Press Italia 25/09/2019
Cartellone 2019-20
brancaccino stagione 2019 2012Roma. Prende il via il prossimo 10 ottobre la nuova stagione del Teatro Brancaccino. Il cartellone prevede un’alternanza fra testi classici e drammaturgia contemporanea, tra un omaggio ai grandi e celebri autori e un’opportunità per gli emergenti.
 
Si inizia con un grande autore, Dario Fo, che apre la stagione il 10 ottobre con MISTERO BUFFO, rivisitato da Ugo Dighero. Lo spettacolo fa parte della rassegna Roma per Fo, che vede coinvolta anche la Sala Umberto.

Sempre a ottobre, andrà in scena PAURA D’AMARE, di Terrence McNally, drammaturgo e autore cinematografico statunitense. Sarà diretto da Giulio Manfredonia e interpretato da Maria Rosaria Russo e Massimiliano Vado. La pièce è stata anche un film di grande successo.

Annibale Ruccello, uno dei più interessanti autori teatrali italiani del secolo scorso, prematuramente scomparso dopo averci lasciato una serie di capolavori, è l’autore di ANNA CAPPELLI, con Anna Mazzantini, per la regia di Giancarlo Fares, che sarà in scena a dicembre.brancaccino stagione 2019 2012

Ancora, di Dennis Kelly, pluripremiato autore inglese contemporaneo, a dicembre andrà in scena AFTER THE END, con Miriam Galanti e Federico Rosati, e con la regia di Marco Simon Puccioni.

Un classico è sicuramente anche SHAKESPEA RE DI NAPOLI, di Ruggero Cappuccio, con Claudio Di Palma e Ciro Damiano, che da più di vent’anni attraversa con successo i palcoscenici in Italia e all’estero.

Ad aprile sarà in scena PRIMO AMORE, di Samuel Beckett, nella traduzione di Franco Quadri, diretto da Giuseppe Marini e interpretato da Salvo Germano.

La stagione del Brancaccino ovviamente alterna anche generi diversi, dramma e commedia,
Sul nostro palcoscenico si passeranno il testimone:
EDIPO... SEH!, di e con Andrea Tidona, diretto da Carla Cassola, uno scherzo “colto” su uno dei più noti testi della drammaturgia classica;
BOLLE DI SAPONE, del giovane e assai interessante Lorenzo Collalti, con Daniele Paoloni e Grazia Capraro, che cerca la possibile poesia nei rapporti alienati che la società ci concede;
MI INVITI A NOZZE, brillante commedia sull’amore di Valerio Groppa, con Ketty Roselli e Alberto Bognanni, diretti da Siddhartha Prestinari;

IL MIO NOME È CAINO, di Claudio Fava, con Ninni Bruschetta e la regia di Laura Giacobbe, un ritratto intenso, spietato, estremo di un killer di mafia;

LE LETTERE A THEO, rilettura di Blas Roca Rey delle lettere che Vincent Van Gogh scrisse al fratello, che ci fa riflettere sulla straziante consapevolezza dell’artista di essere sempre, in qualche modo, un diverso;

NEL MEZZO DEL CASIN DI NOSTRA VITA, di e con Maurizio Lastrico, grande sperimentatore di linguaggio;

brancaccino stagione 2019 2012IL SOLE IN TASCA, diretto da Giacomo Ciarrapico, che ne è anche autore insieme ai tre interpreti Tomas Leardini, Marcello Mocchi e Daniele Pitari, uno spettacolo basato su una comicità surreale ricca di poesia;

DUE SOLI AL COMANDO, che chiude la stagione, una pièce di Gianni Clementi, con Camillo Grassi e la regia di Massimo Venturiello, che ci chiama a riflettere sul ruolo del gregario, dell’eterno secondo, lo sconfitto per definizione.

Va evidenziato anche lo spazio volutamente dedicato a storie di donne, reali o immaginarie; forti, innamorate, spesso perdenti, ma sempre coraggiose.
LADY MACBETH. SCENE DA UN MATRIMONIO, di Michele De Vita Conti, con Maria Alberta Navello, in scena ad ottobre, esplora l’universale di uno dei personaggi shakespeariani più noti, un personaggio immaginario e allo stesso tempo un archetipo del rapporto donna-uomo.

LA PRINCIPESSA DIANA E LA PALPEBRA DI DIO, di Cesare Catà, con Paola Giorgi e la regia di Luigi Moretti, è un ritratto fiabesco e psicologico di un’altra Lady, stavolta reale, Lady Diana Spencer, delle figure più popolari, amate e controverse del Novecento.

ISABEL GREEN, di Emanuele Aldovrandi, con Maria Pilar Perez Aspa e la regia di Serena Sinigaglia, esplora il rapporto di una donna con il successo, attraverso la reazione inaspettata di un’attrice al ricevere il tanto agognato Oscar.

Un’altra grande donna è Sarah Bernardt, interpretata in LEZIONE DA SARAH da Galatea Ranzi, insieme a Martina Galletta e per la regia di Ferdinando Ceriani. Un testo, tratto da Pino Tierno dalle memorie della grande attrice, dedicato alla fatica e alla passione di tutti coloro che, sulle tavole di un palcoscenico, provano a reinventare la realtà.

Ancora una donna è la protagonista di PIETÀ, di Fabrizio Sinisi, uno degli autori più interessanti della drammaturgia italiana contemporanea, con Alessandra Fallucchi diretta da Alessandro Machia, ritratto di una donna che, delusa dal suo uomo, cerca invano le ragioni più profonde della propria femminilità nel rapporto con il figlio.

Donne che amano troppo, donne che sbagliano, come Dora Maar, la SCHIAVA DI PICASSO, interpretata da Monica Rogledi, accompagnata dalla splendida e intensa voce di Rossana Casale, in un testo di Osvaldo Guerrieri diretto da Blas Roca Rey.

Un ritratto di donna straziante, importante, da non dimenticare mai, è quello DELL’ANGELO DI KOBANE, di Henry Nailor, con Anna Della Rosa e la regia di Simone Toni, storia vera di Rohana, una ragazza curda che sogna di fare l’avvocato e che si ritroverà a combattere contro l’Isis.

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